Pagare i contributi a colf e badanti

Non voglio dire che le colf e le badanti e tutti i collaboratori familiari non si meritino una paga giusta e il giusto versamento dei contributi per la pensione, ma non si può assolutamente mettere un pensionato bisognoso di aiuto – o la sua famiglia – sullo stesso piano delle aziende che assumono dipendenti, e quindi dargli gli stessi obblighi che ha un datore di lavoro titolare di un’azienda.

Già è un investimento pagare una persona per farsi dare una mano con le faccende domestiche o, nel peggiore dei casi, nell’accudire una persona malata; come si può pretendere che questi poveri pensionati che prendono una misera pensione possano pure permettersi di pagare dei contributi sopra allo stipendio che già versano a chi li aiuta?

Credo che si dovrebbe fare un legge, che differenzi il tipo di assunzione privata per aiuto casalingo con l’assunzione di tipo “aziendale”.

Le colf si meritano la pensione come tutti i lavoratori, ma in questo caso, parlando di “assistenza sociale”, credo che dovrebbe essere lo Stato a farsene carico, e non il privato POVERO cittadino bisognoso.

Tra l’altro l’enorme trafila ed impegno burocratico che deve sobbarcarsi chi decide di assumere una colf è talmente enorme e complessa da far desistere chiunque, e quasi costringe all’assunzione “in nero”.

(qui di seguito un estratto da TVsorrisi, ott.07)

Assicurazione

È sempre obbligatorio fare l’assicurazione a colf, badanti e comunque a collaboratrici domestiche di questo tipo, qualunque sia la durata e l’orario del loro lavoro, anche se è discontinuo o saltuario, anche se sono già assicurate presso un altro datore di lavoro o per un’altra attività, ovviamente anche se sono straniere, e infine anche se sono così vecchie da avere già la pensione.

Contributi

I contributi possono essere calcolati autonomamente andando nel sito dell’INPS, nella sezione dedicata al lavoro domestico, dove si può trovare la possibilità di calcolare i contributi da versare alla colf; basta seguire le istruzioni.

Ferie

Per ogni anno di servizio presso la medesima famiglia, la badante/colf ha diritto a un periodo di ferie (irrinunciabile) di 26 giorni lavorativi, indipendentemente dalla durata dell’orario di lavoro.
Durante le ferie dovrà ricevere una paga di 1/26 di mensilità per ogni giorno di vacanza.
Il datore di lavoro può scegliere il periodo di ferie, ma non durante il preavviso o il licenziamento, nè durante malattie o infortuni.

Permesso di soggiorno

Se la colf ha il permesso di soggiorno in fase di rinnovo (carte alla mano) può tranquillamente lavorare senza rischiare sanzioni, né lei né la famiglia che l’ha assunta.

Un pensiero su “Pagare i contributi a colf e badanti”

  1. A chi ha una colf o badante in casa, ecco il modello LD-EM2009 cod. SC50 da presentare all’INPS, per la denuncia di assunzione di lavoratore domestico italiano, comunitario, extracomunitario con permesso di soggiorno che consente lavoro subordinato, in corso di validità.

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