La dermatite atopica nei bambini e neonati

Dermatite atopica nei Bambini

Colpisce fin dai primi mesi di vita, ma nella maggior parte dei casi si attenua crescendo. Per alleviarla servono una cura attenta e delicata della pelle, buoni emollienti, qualche farmaco e vanno evitati gli allergeni.

Arrossamento, screpolature, vescicole, taglietti e bollicine: sono questi i segni tipici della dermatite atopica, una malattia della pelle su base immunitaria che può colpire i bambini fin dai primi mesi di vita e che appare sempre più diffusa, al pari di tutte le altre forme allergiche, nei paesi occidentali. Al punto che ormai almeno un bambino su cinque ne soffre in una qualche misura.

Per rassicurare le mamme va subito detto che nella stragrande maggioranza dei casi il disturbo non è grave e, comunque, tende ad attenuarsi nel corso dell’infanzia, per arrivare spesso a scomparire completamente dopo l’adolescenza. Tuttavia, soprattutto nel neonato, la dermatite atopica può essere molto fastidiosa e rende sempre indispensabile una cura attenta della pelle, già di norma particolarmente fragile e delicata, in occasione delle molteplici operazioni di polizia che costellano la giornata del piccolo tra un cambio di pannolino e una sbavatura lattea.

La cute arrossata e irritata, oltre a creare bruciore e disagio, è poi facile preda di funghi dermatofiti e gli eviti come la candida, virus come l’herpes e batteri, in particolare gli stafilococchi. Fortunatamente evitare tutti questi problemi è almeno in parte possibile, per esempio, scegliendo prodotti delicati e ipoallergenici per l’igiene quotidiana del bambino e materiali naturali per i vestitini; assicurando all’epidermide una buona idratazione attraverso l’uso di creme e fluidi emollienti e lenitivi ed evitando che il bambino sfreghi con le unghie delle zone già irritante.

Alla base c’è un’allergia, ma…

La dermatite atopica si manifesta inizialmente con un eritema, un arrossamento della pelle, che può fare prurito e aggravarsi con la comparsa di piccole bolle. Successivamente l’infiammazione può determinare un ispessimento della pelle, che assume un aspetto desquamato e “polveroso”. A innescare questo processo, in tutto o in parte, è il sistema immunitario che, ancora in fase di maturazione e particolarmente propenso a commettere errori di riconoscimento delle sostanze contro cui deve combattere, reagisce in modo spropositato a uno o più composti presenti nell’ambiente o assunti con il latte alla pappa.

Molto spesso, la propensione all’atopia a una base genetica e viene ereditata dai genitori: lo dimostra il fatto che, se sia la mamma sia il papà ne hanno sofferto durante l’infanzia, ne sono quasi sempre interessati anche i figli in misura e con modalità simili. Per la stessa ragione, non di rado, il disturbo è solo il primo segnale di quella che i medici chiamano “marcia allergica”, ossia di una più generale predisposizione a sviluppare allergie nei confronti di diverse sostanze, che nel corso degli anni può portare alla comparsa di dermatiti allergiche da contatto, riniti o congiuntiviti allergiche e, nei casi più gravi, all’asma.

Tuttavia va precisato che esistono anche forme di atopia dove la componente immunitaria, pur presente, è marginale e che per scatenarsi hanno bisogno di fattori concorrenti, nella maggior parte dei casi ancora in gran parte da individuare.

Ricette Senza... per i Bambini Allergici
Il libro rappresenta il frutto dell’impegno, dell’inventiva e dell’attiva partecipazione di un nutrito gruppo di genitori di bambini allergici, tutti soci dell’ A.N.G.E.A., e della supervisione costante e attenta dei medici del Comitato Scientifico dell’Associazione.

Prima di agire meglio chiarire

Tra le principali sostanze che notoriamente possono innescare l’atopia si possono citare le proteine del latte vaccino, dell’uovo e del grano, alcuni composti vegetali e additivi, nonché diversi elementi di sintesi o naturali presenti nell’ambiente, come gli acari della polvere, il pelo degli animali domestici, il lattice e il nichel.
Se c’è il sospetto che la dermatite abbia un’origine alimentare è utile cercare di identificare quali specifici allergeni nascosti nei cibi possono esserne responsabili e, nel limite del possibile e con il supporto del pediatra, escluderli dalla dieta.

Questa strategia deve però tener conto di un aspetto fondamentale: tutto ciò che la mamma mangia può passare nel latte ed entrare quindi in contatto con il bambino già prima dello svezzamento. È quel che capita per esempio nel caso dell’atopia indotta dal latte vaccino bevuto non dal bambino ma dalla mamma mentre all’atta. Detto questo, va sottolineato che l’allattamento al seno esclusivo per i primi sei mesi di vita è il mezzo ideale per prevenire possibili reazioni allergiche o, perlomeno, per posticiparne la comparsa di alcuni anni, quando la loro gestione diventa meno problematica.

In aggiunta, è utile bonificare regolarmente la casa dagli allergeni ambientali con un’accurata pulizia, eventualmente avvalendosi anche di specifici prodotti antiacaro, e deumidificare l’aria per ridurre la proliferazione di muffe e spore fungine. Per il lettino del bambino, poi, molti consigliano l’uso di diffondere antiacaro. Va da sé, e infine, che il fumo di sigaretta, irritante e allergizzante per la mucosa delle vie aeree oltreché dannoso su molti altri organi, deve essere abolito da entrambi i genitori e dalla madre già durante la gravidanza.

Test specifici e delicatezza

Gli esami che possono indirizzare all’individuazione delle specifiche cause che scatenano la dermatite atopica sono quelli allergologici cutanei come il prick e i patch test. Non sono però sufficienti per emettere una diagnosi definitiva: in caso di positività è necessario procedere alla dieta di esclusione e al reinserimento graduale dei gli alimenti a rischio in un ambiente controllato, cioè in ospedale nei casi di particolare gravità.

Se con l’esclusione si osserva un effettivo miglioramento dei sintomi e la successiva reintroduzione li esaspera, si può valutare l’opportunità di eliminare l’alimento critico dalla dieta. Ma il tutto va fatto con cautela e solo se la gravità delle manifestazioni giustifica un simile provvedimento poiché privare un bambino molto piccolo di nutrienti importanti può creare problemi maggiori di quelli che si vorrebbero risolvere.

La dermatite atopica trae, invece, sicuro vantaggio dalla terapia farmacologica e da alcuni accorgimenti pratici nell’igiene quotidiana. Il primo consiglio è non lavare troppi bambini e soprattutto non utilizzare saponi o detergenti aggressivi che, rimuovendo il naturale strato idrolipidico superficiale protettivo, digitata non ha pelle e facilitano l’ingresso degli allergeni.

Molto meglio optare per oli, “saponi-non saponi” o, nel caso dei neonati, per la sola acqua: almeno nei primi mesi è più che sufficiente per assicurare una polizia adeguata perché le loro situazioni cutanee sono molto scarse. Tra i farmaci sono utili gli antistaminici, sia per ridurre l’ipersensibilità e il prurito, spesso presente, sia per calmare il bambino e favorire il sonno notturno, e le creme al cortisone, che vanno però usate con cautela e soltanto su consiglio del pediatra per evitare effetti indesiderati.

In occasione del loro impiego si deve, inoltre, ricordare di non esporre il bambino al sole nelle ore successive all’applicazione (una soluzione semplice per non avere problemi e non limitare il piccolo nei giochi all’aperto è utilizzare il farmaco al cortisone prima di andare a dormire). È poi molto importante garantire una buona idratazione e protezione della pelle, stendendo giornalmente sulle zone critiche creme emollienti prive di nichel, profumi, conservanti o altri additivi potenzialmente allergizzanti e arricchita di composti lipidici che favoriscono il mantenimento dell’integrità della barriera cutanea e la rigenerazione della pelle, come per esempio pantenolo e vitamine.

Disturbi del Bambino

L’influenza, la febbre, l’otite, la sinusite, la laringite, la tosse, le coliche addominali, il vomito, la diarrea, la stitichezza, l’orticaria, la dermatite atopica, le allergie oculari sono i disturbi che più comunemente colpiscono i bambini da O a 6 anni.

Consigli pratici anti-atopia

  • Evitare di eccedere con i lavaggi per non compromettere ulteriormente l’equilibrio già precario della pelle (l’asportazione del film idrolipidico superficiale desiderata la pelle e favorisce l’ingresso degli allergeni)
  • scegliere detergenti delicati, senza sapone né altri componenti allergizzanti come conservanti e profumi. Ne esistono di appositi specificamente studiati per le pelli atopiche
  • asciugare bene la pelle dopo ogni lavaggio, tamponando leggermente e senza stregare
  • applicare creme, utili quelle a base di pantenolo (provitamina B5) o olii emollienti e riparativi dopo ogni lavaggio, se necessario più volte al giorno
  • non utilizzare fibre irritanti a diretto contatto con la pelle del bambino, preferendo indumenti di cotone
  • per vestitini e biancheria optare per tessuti a tinte chiare (i coloranti scuri contengono composti chimici potenzialmente allergizzanti)
  • evitare di coprire troppo il bambino perché la sudorazione, oltre a creare disagio, promuove l’infiammazione della pelle
  • cercare di fare stare al sole il bambino il più possibile, dopo aver applicato adeguate protezioni UV, perché i raggi solari migliorano molto e in fretta i sintomi della dermatite atopica, fino a farli sparire (tant’è che nell’adulto, il ragionamento con UVA viene utilizzato come vera e propria terapia, la cosiddetta PUVA, che non era però indicata nell’infanzia)

fonte: Sapere & salute, ott. 2006

Dermatite atopica: cautela con le nuove pomate

Le cure tradizionali per il disturbo si basano sull’applicazione di creme idratanti e, nei casi più seri, di cortisone. Di recente erano stati impiegati altri farmaci, ma oggi sono sorti dubbi sulla loro efficacia e sicurezza

Nel 2004 erano state presentate come una grande novità per il trattamento della dermatite atopica. E molte mamme avevano sperato che potessero sostituire la pomata al cortisone. Ma a frenare gli entusiasmi  è arrivato un contrordine dagli USA: la FDA (l’autorità preposta anche all’approvazione dei farmaci) ha avvertito  che le nuove pomate, a base di Tacrolimus e Pimecrolimus, vanno utilizzato soltanto come seconda scelta, perché si sospetta che il loro impiego possa essere associato ad un incremento del rischio di tumore cutaneo. Attenzione quindi alle prescrizioni facili, visto che anche da noi il loro uso p stato eccessivo.

La malattia dei bebè sensibili

La dermatite atopica è un disturbo che riceve sempre maggior attenzione da parte delle mamme. Oggi la malattia interessa una media del 13% dei bambini ed è in costante aumento anche per colpa dell’inquinamento (tra i principali fattori scatenanti). Basti pensare che i periodi in cui l’eczema diventa più aggressivo coincidono con i picchi invernali dello smog. Ma la dermatite atopica (una volta chiamata ‘eczema costituzionale‘) è causata da un complesso insieme di fattori.

“Si tratta di una malattia infiammatoria della pelle, cronica e recidivante, che dipende dalla costituzione stessa del bambino ed è caratterizzata da una iperattività non solo della cute, ma anche delle mucose nasali, bronchiali e dell’intestino“, spiega Roberto Castelpietra, responsabile dell’Ospedale infantile Buzzi di Milano.

“I bambini che soffrono di questo disturbo sono ‘ipersensibili’ e il più delle volte hanno ereditato questa caratteristica dai genitori; la dermatite atopica, infatti, si presenta in seguito ad una predisposizione genetica che, con il passare degli anni, può causare anche rinite e congiuntivite allergica, asma bronchiale od orticaria“.

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L’argento colloidale, privo di effetti collaterali, con una concentrazione soltanto di 5 milligrammi per litro, elimina, nell’arco di 4-6 minuti, ogni tipo di fungo, virus, batterio, streptococchi, stafilococchi e altri germi patogeni

I sintomi cambiano a seconda dell’età

La dermatite atopica compare, generalmente, dopo i tre mesi, ma può manifestarsi anche prima con una forma intensa di dermatite seborroica del lattante.

“Nei primi due anni d’età del piccolo, la dermatite atopica provoca un forte arrossamento del volto, con pelle ispessita e ruvida al tatto, che si concentra soprattutto sulle gote, sulla fronte e sul mento, risparmiando le zone intorno agli occhi, al naso e alla bocca. Nelle aree infiammate possono anche comparire microvescicole essudative, cioè che si bagnano e si infettano facilmente se il bambino si gratta”.

Dopo i 2 anni la malattia si manifesta più spesso con arrossamento e desquamazione intorno alle labbra, su palpebre, collo e nuca, e nelle pieghe dei gomiti e delle ginocchia. “Anche il prurito tende ad aumentare con l’età, ma dipende molto dal temperamento del bambino, e può essere controllato con gli antistaminici fin dai primi mesi di vita, senza importanti controindicazioni, tranne una certa sonnolenza”.

La cura tradizionale per il disturbo

Di solito la dermatite acuta si manifesta in forma lieve o moderata, e per tenerla sotto controllo bastano creme idratanti accompagnate da una serie di accorgimenti e precauzioni di tipo alimentare e ambientale.

“La pomata al cortisone va usata in modo intelligente: viene prescritta per brevi cicli, a scalare, cioè con intervalli via via più lunghi, e in quantità molto ridotte. Il suo impiego, inoltre, è limitato alle zone più colpite. La terapia, poi, dev’essere sempre integrata in maniera costante con prodotti idratanti. Spesso però le mamme non rispettano con cura questa prescrizione, perché le creme idratanti andrebbero spalmate più volte al giorno”.

La battaglia contro la dermatite atopica è infatti lunga e faticosa, perché la malattia tende a regredire per poi presentarsi nuovamente. Le cure richiedono quindi molta attenzione da parte di tutta la famiglia. Il disturbo, comunque, non lascia segni particolari permanenti sulla pelle del bambino. E può anche scomparire all’improvviso senza una causa apparente.

Creme miracolose? Non proprio!

Quando, nel 2004, il Tacrolimus e il Pimecrolimus sono entrati in commercio anche in Italia, sono stati accolti con entusiasmo come una cura innovativa per la dermatite atopica.

Proprio come il cortisone, questi farmaci hanno un effetto immuno-soppressore, cioè inibiscono l’iperattività del sistema immunitario nella zona interessata dall’eczema in modo da far scomparire l’infiammazione.

“L’unica differenza sta nel livello d’azione. I due nuovi principi attivi, impiegati nelle terapie anti-rigetto in caso di trapianto, sono più selettivi: vanno infatti a colpire soltanto le cellule che danno una risposta anomale, risparmiando gli altri meccanismi che controllano l’immuno-soppressione”, spiega Antonio Clavenna, ricercatore del Laboratorio Salute materno infantile dell’Istituto Mario Negri di Milano.

Questi farmaci dovrebbero quindi avere meno effetti collaterali rispetto ai cortisonici che, se usati in modo eccessivo, possono causare atrofia cutanea (cioè l’assottigliamento della pelle) e, nei casi più gravi, tutte le possibili complicanze legate al loro assorbimento da parte dell’organismo, come il rallentamento della crescita.

Ancora oggi, invece, sia l’efficacia sia la sicurezza dei nuovi principi sono sotto esame. E i cortisonici rimangono la terapia di prima scelta, anche secondo le linee guida più recenti. “Gli studi – già piuttosto numerosi – condotti sui bambini hanno stabilito la superiorità delle nuove pomate soltanto rispetto a un placebo, cioè una crema senza principio attivo, mentre il Tacrolimus si è rivelato appena più efficace dell’idrocortisone, il meno potente fra tutti i cortisonici”, afferma Clavenna.

“Per quanto riguarda la sicurezza, i dati della sperimentazione sugli animali da laboratorio hanno evidenziato un aumento di casi di tumore cutaneo nelle cavie sottoposte a trattamento. Un evento piuttosto raro, che ha destato allarme. Sono stati segnalati, inoltre, alcuni casi (una ventina) di tumori cutanei e linfomi nell’uomo, anche se l’associazione con questi farmaci è ancora da chiarire”.

Sia il Tacrolimus che il Pimecrolimus non sono stati approvati per i neonati o per i bambini al di sotto dei due anni (in questa fascia d’età, negli studi clinici, è subito emersa una maggiore incidenza di infezioni respiratorie rispetto a chi ha usato una crema placebo). Inoltre, questi farmaci costano circa 40 euro al tubetto, rispetto ai 3-6 euro delle pomate al cortisone. E, come i cortisonici, sono rimborsati dal Servizio Sanitario Nazionale italiano solo se prescritti da centri specialistici. Un aspetto non secondario della questione, visto che la spesa in farmacia per i bambini colpiti (tra idratanti per ciascuna parte del corpo, shampoo, olii da bagno e saponi delicati) raggiunge cifre davvero astronomiche.

Quando il bambino ne soffre, attenzione a…

La dermatite atopica non è una malattia allergica, ma peggiora se la pelle – già secca e sensibile per natura – viene a contatto con elementi irritanti.

Pappa

Alcuni cibi contengono sostanze che possono avere effetti irritanti per i bambini che soffrono del disturbo. Ad esempio la buccia del pomodoro potrebbe causare arrossamenti. Meglio, inoltre, prolungare il più possibile l’allattamento al seno, che rafforza il sistema immunitario del piccolo ad aiuta a proteggere le sue mucose intestinali. Dopo l’anno di vita, infine, il latte senza lattosio o quello di capra risultano più facili da metabolizzare per chi ha le mucose sensibili.

Ambiente

Il numero dei peluche del bambino va limitato e sarebbe preferibile evitare tappeti, moquette e tendaggi pesanti (insomma: limitare gli accumuli di polvere). Meglio non tenere come animali domestici cani e, soprattutto, gatti.

Abbigliamento

A contatto con la pelle, vanno indossati indumenti di puro cotone, o meglio ancora di lino. I maglioni di lana dovrebbero avere ampie scollature ed essere abbastanza larghi ai polsi.

Acqua

Se è calcarea secca la pelle. Si può filtrare con gli appositi depuratori per i rubinetti oppure cercare di ridurre la durata del bagnetto; meglio usare sempre olii da bagno e saponi oleosi per le manine.

Aria

Quella di mare è un vero e proprio toccasana che, a volte, ha effetti davvero miracolosi nel trattamento della dermatite atopica, soprattutto se unita ai bagno e all’esposizione al sole; benefiche anche le terme e la montagna. In casa, di giorno, si può usare lo ionizzatore, un apparecchio che consente di depurare l’aria dagli agenti inquinanti, tra i principali fattori che scatenano la malattia.

fonte: Donna & mamma, apr. 2006

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36 pensieri su “La dermatite atopica nei bambini e neonati”

  1. La dermatite atopica (chiamata anche eczema atopico o eczema costituzionale) è la manifestazione cutanea dell’atopia (predisposizione ereditaria che favorisce le reazioni allergiche); rappresenta la più comune dermatosi dell’età pediatrica ed è notevolmente diffusa anche tra i bambini molto piccoli. Nel lattante le lesioni hanno un aspetto eczematoso e un colore rosso vivo, si presentano spesso con edema e talvolta vescicole, si localizzano soprattutto sul viso (fronte, guance e mento con risparmio del naso e della regione intorno alla bocca) e sulle superfici estensorie degli arti. Le manifestazioni cliniche della dermatite atopica sono accompagnate da prurito, che è generalmente intermittente e intenso soprattutto nelle ore serali e notturne.

    È noto che un maggiore quantitativo di vitamina C nella dieta può contenere il rischio di sviluppare atopia; il latte materno contiene già una quota considerevole di questa vitamina, ma la proporzione può essere aumentata intervenendo sulla dieta materna. I ricercatori hanno esaminato un gruppo di madri con atopia al termine del loro primo mese di allattamento. La dieta materna è stata registrata per quattro giorni consecutivi e sono stati analizzati campioni di latte; è stata poi rilevata la presenza eventuale di dermatite atopica nei bambini nel loro primo anno di vita.

    Il dato interessante è stato la possibilità di incidere sulla proporzione di vitamina C nel latte materno, ma solo attraverso fonti naturali, cioè curando la scelta di cibi naturalmente ricchi di questa vitamina. Gli integratori di vitamina C non hanno invece prodotto cambiamenti nella composizione del latte. Un altro dato degno di nota è il fatto che i bambini a rischio di apporto sub-ottimale di vitamina C dal latte materno erano figli di donne sofferenti di intolleranze alimentari.

    Durante l’allattamento al seno, una dieta materna ricca di fonti naturali di vitamina C è risultata ridurre il rischio di atopia nei lattanti, in particolare nei bambini ad alto rischio a causa di una familiarità con il disturbo. Si tratta di un’informazione particolarmente utile, in quanto fornisce alle madri uno strumento per incidere significativamente, curando la propria alimentazione, sulla salute dei propri figli.

    fonte:

  2. Salve,
    la mia bambina sofre di dermatite, posso utilizzare ELOCON? Il mio pediatra mi ha consiliato, invece il dermatologo ha deto di non usarlo più. Chi devo ascoltare?

  3. salve ,mio figlio ha 9 mesi da quando ne ha 2 pre il latte artificiale APTAMIL ipoallergenico,anche prendendo questo tipo di latte la situazione non va ha migliorare ,QUALE CONSIGLIO MI PUO DARE , facciamo bene ha dare la vitamina c.GRAZIE PER UNA EVENTUALE RISPOSTA

  4. Ho trovato un paio di pubblicazioni molto interessanti sulla dermatite atopica:

    Dermatologia pediatrica
    ?cdSoc=BL&ean=978882142623&cdSito=BL&tpPrd=01&tipoOggetto=PIB
    “L’eccezionale espansione della Dermatologia Pediatrica, cui sono dedicate diverse riviste e società scientifiche, mancava della testimonianza di un trattato che esprimesse compiutamente il livello attuale della disciplina in Italia. Questa lacuna è stata colmata dal volume coordinato da Giuseppe Fabrizi e frutto del lavoro delle migliori scuole italiane…”

    Oppure il più “abbordabile” Edit-Symposia. Allergologia. Dalla dermatite atopica all’asma

  5. Ho trovato un libro che sembra un po’ più specifico sull’argomento:

    Disturbi del Bambino, da 0 a 6 Anni
    disturbi-bambino.jpg

    L’influenza, la febbre, l’otite, la sinusite, la laringite, la tosse, le coliche addominali, il vomito, la diarrea, la stitichezza, l’orticaria, la dermatite atopica, le allergie oculari sono i disturbi che più comunemente colpiscono i bambini da O a 6 anni…

    …e un altro che può essere utile alle mamme che devono cucinare e dar da mangiare a bambini con problemi, scritto da genitori:

    Ricette Senza… per i Bambini Allergici
    ricette-senza.jpg

    Grano, latte, riso, soia e uova: uno, qualcuno o tutti questi ingredienti primari, purtroppo, possono causare malesseri, allergie alimentari, dermatiti a chi li ingerisce, in prevalenza ai bambini. In una società sempre più attenta ai bisogni alimentari delle persone, ad utilizzare una corretta alimentazione anche per prevenire possibili disfunzioni, l’opera dell’Angea onlus, pubblicata da Hasta edizioni, si configura come guida utilissima per mamme e nonne alle prese con pupi dall’allergia facile.
    Il libro rappresenta il frutto dell’impegno, dell’inventiva e dell’attiva partecipazione di un nutrito gruppo di genitori di bambini allergici, tutti soci dell’ANGEA, e della supervisione costante e attenta dei medici del Comitato Scientifico dell’Associazione.
    L’ANGEA (Associazione Nazionale Genitori Eczema atopico e Allergie alimentari onlus) è nata per le famiglie di bambini affetti da dermatite atopica e/o allergia alimentare. La dermatite atopica (o eczema atopico) è una patologia che si manifesta con lesioni cutanee di varia gravità, pruriginose e a volte disturbanti le attività quotidiane e il sonno notturno; i fattori scatenanti sono numerosi (alimenti, allergeni inalanti fattori climatico-ambientali, fattori psicologici). In una percentuale non trascurabile di casi è presente una evoluzione in patologia allergica respiratoria.

  6. il mio bimbo che ha ora 8 mesi da circa un mese e mezzo soffre di una dermatite atopica con bolle rosse in viso per la maggior parte e qualcuno nelle caviglie un primo demamatologo ci ha dato l’antibiotico ed un pomata nessun effetto poi siamo passati ad un altro dermatologo e ci ha dato augmentin e pomata locale bachitrix niente poi siamo passati a alle punture di rocefin ed ancora niente le bolle sono ancora rosse ed un po aumentat, cosa dobbiamo fare grazie

  7. Io non sono un dottore – ANZI – ma a chi interessa, ho pubblicato un nuovo articolo sulla Pet Therapy; lo segnalo per il semplice fatto che ho personalmente visto un bambino afflitto dalla dermatite ricavare un grosso miglioramento solamente dalla presenza in casa di un cagnolino da compagnia.

  8. Buongiorno, mio figlio, 4 anni, ha una dermatite atopica non troppo evidente, causata – ci dicono – da una allergia agli acari della polvere (in pratica da tutto quello che si trova in una casa normale: letti, cuscini, tappeti, peluche, divani).
    Trattato con creme a vario contenuto di urea, pastiglie di olio di borragine (integratori di vitamina E), saponi a ph controllato, non abbiamo riscontrato miglioramenti. Siccome la situazione non è grave, non abbiamo insistito troppo.
    Mi sono accorta, però, che andando regolarmente in piscina la pelle migliora: non si squama, non si arrossa e non si creano le piccole lesioni. L’acqua della piscina ci è sempre stata sconsigliata, tant’è che io preferivo evitare il nuoto, ma ormai è evidente che c’è qualcosa di disinfettante che probabilmente lo aiuta. Su consiglio di un’amica medico ho provato a fare a casa dei bagni con una piccola percentuale di Amuchina, ma in questo caso non ho visto benefici.
    Al termine del bagno (in casa o piscina) usiamo sempre olio Vea spray, che è facile da mettere, non chiede di essere spalmato, si assorbe in un attimo e protegge bene la pelle.
    La mia domanda è: cosa può avere l’acqua della piscina che influisce sulla dermatite? E se reagisce in questo modo, si tratta di dermatite o forse è qualche altra infezione/fungo?
    Grazie per l’attenzione e cordiali saluti

    1. Cara Luisa,
      l’Amuchina è a base di ipoclorito di sodio (NaClO) a pH 10 circa, ma ovviamente è relativamente diluita.
      Il cloro usato nelle piscine come battericida nell’acqua è anch’esso ipoclorito di sodio.
      A questo punto le variabili possono essere altre: percentuale di disinfettante nell’acqua, tempo di permanenza del bimbo, altre sostanze dissolte, …
      Potresti chiedere a quelli della piscina se usano altro, dopo avergli spiegato la tua storia.
      Se fosse un semplice effetto disinfettante della pelle credo che una pomatina antibiotica potrebbe fare meglio.
      Ovviamente io non sono un esperto, e quindi è meglio se chiedi al tuo medico prima di fare qualsiasi cosa.
      Hai letto quello che ho scritto sulla Pet Therapy?
      Auguri!

  9. Ok, grazie! Si’, ho letto della Pet Therapy, in effetti sono finita su questo forum proprio seguendo i due argomenti.
    Complimenti e di nuovo grazie

    1. scusi la mia bambina ha 4 mesi e mezzo e soffre di dermatite atopica e anche io ne ho sofferto nda piccola- E’ indicato fare il Prick test? Il mio pediatra dice che non da’ risultati attendibili. Cordiali saluti.

  10. Salve, mio figlio ha 8 mesi all’età di due mesi ho dovuto iniziare con il latte artificiale(NEO LATTE) xchè pur avendo molto latte lui era pigro nel succhiare. Da allora sono incominciate le prime macchioline x un’po non ci ho dato peso e nemmeno la sua pediatra, poi insistendo xchè era ne aveva sempre più mi ha ordinato le gocce di TINSENT e la pomata GENTALIN BETA, dopo una cura di 10 giorni non aveva più niente, ma dopo qualche giorno sono tornate, io lo porto anche in piscina e subito credevo dipendesse dall’acqua xchè contiene molto cloro, ma la pediatra mi dice di no. sinceramente non so che fare xchè vedo che lei non si preoccupa più di tanto. Grazie x l’attenzione, cordiali saluti, Erika

  11. Ragazzi, io ho parlato con vari dottori e tutti mi hanno detto la stessa cosa: la dermatite dei bambini è una malattia un po’ “misteriosa”, perchè il più delle volte migliora e guarisce da sola, sul piùù bello che magari non sapevamo più che pesci pigliare.
    Una delle cose che si sanno è che probabilmente è di origine allergica, quindi la prima cosa da fare è quella di fare i test per le allergie ai nostri bambini, per vedere se hanno qualche intolleranza di qualsiasi tipo (cibo, latte, polvere, ecc.)
    Ciao e buona fortuna a tutti!

  12. Salve, ho un bambino di poco più di due anni che, dall’età di 12 mesi, soffre di dermatite atopica accentuata da un’allergia alimentare (pesce).
    La pediatra mi ha sempre rassicurata sulla scomparsa intorno a quest’età, ma vedo che più passa il tempo più peggiora soprattutto nelle giornate di umidità (prov. di Venezia).
    Come farmaci ho usato Elocon (solo in caso di rottura della vescicole) e per il prurito Fenistil che sono molto efficaci; inoltre per il bagnetto uso il Balneum Hermal e tanta crema idratante. Ci tengo a precisare che l’eruzione (in questo periodo) è localizzata in tutto il corpo e in maniera molto sparsa, ma fino a poche settimane fa si è manifestata intorno alle labbra.
    Non ho ancora consultato un dermatologo, ma di questo passo penso proprio di farlo. Mi dica lei dove sbaglio e cosa posso fare affinchè mio figlio stia bene. La ringrazio e saluto cordialmente.

  13. Salve, ho una bimba di poco più di due anni che, dall’età di 12 mesi, soffre di dermatite atopica accentuata da un’allergia (forfora di cane e grano).
    La pediatra mi ha sempre rassicurata sulla scomparsa intorno a quest’età, ma vedo che più passa il tempo più peggiora soprattutto nelle giornate di umidità .
    Come farmaci ho usato vari tipi perchè ho provato con tre dermatologi diversi ed un allergologo purtroppo non ho visto nessun miglioramento.
    Come mi devo comportare? la ringrazio vivamente

  14. Salve, ho una bambina di 5 anni, e da 3 ani soffre di dermatite atopica almeno cosi mia deto la pediatra, la sera li meto la crema ELOCON pero non aiuta, ha tanto plurito. la pediatra mi ha prescrito le goce per plurito per 20 giorni, al inizio non si gratava pero quando smeto di dare le goce siamo sempre la. che cosa mi consilierebe di fare? GRAZIE

  15. A tutti gli interessati, ho trovato notizie sull’argento colloidale, che pare essere il non plus ultra degli antibiotici; usato con ottimi risultati anche per curare le dermatiti, oltre a circa altre 650 patologie.
    Come sempre massima attenzione nell’uso di qualsiasi medicinale, ortodosso e non, perchè le notizie in questo blog non sono fornite da un dottore.

  16. salve io ho un bambino di 6 anni che ha la dermatite atopica,non
    è mio figlio sta con me da circa tre anni,perciò non è stato curato da piccolino
    io l’ho portato dal dermatologo e mi ha detto che devo togliere il latte,
    lattosio pomodoro,uova, molluschi e devo stare attenta al lievito perciò niente pizza poco pane.
    Da circa tre mesi faccio così gli sto dando anche dei fermenti lattici
    ma il bambino sta sempre male,si è sbiancato in volto appena che gioca un pò è sudato.
    Come dermatite è pulito ma come fisico non sta bene,cosa devo fare
    parlo con i dottori uno mi dice una cosa un altro tutt’altra per favore se può darmi un consiglio al più presto le sarò grata.

    1. salve,anch’io ho un bimbo con la DA ,ho fatto fare le prove allergiche con il prelievo ,e risultato allergico alle cose piu inpensabile ora fa una dieta in bianco (pollo,tacchino,merluzzo,sogliola )no pomodoro no uova no patate banane e verdure allergizanti.malgrado questo non abbiamo risolto del tutto il problema cutaneo.prova a fargli fare delle prove allergiche(PATH-TEST,PRIK-TEST)

  17. ciao anonimo,grazie per avermi risposto,il prik-test io l’ho fatto ma è risultato negativo,ma mi hanno suggerito di fargli le prove del sangue.
    Lui adesso togliendogli le uova il latte,latticini il lievito,pomodoro,i crostacei i kiwi ecc.veramente sta molto meglio come dermatite,ma come fisico no,gli sto dando i fermenti lattici e delle vitamine ma si ammala molto spesso la sua carnagione è molto bianca non so cosa fare.

  18. Salve,mia figlia soffre di dermatite atopica dal giorno della nascita,premetto che è allergica all’uovo e al latte,ho girato un sacco di medici ma la curavano con cortisone,io non mi sono fermata e sono andata in un policlinico dove le hanno tolto i vari cortisoni e le hanno dato dei fermenti lattici ( DICOFLOR ), la dermatite è molto regredita ma in alcuni periodi si riempe,esempio quest’ inverno non ne ha avuta mentre a marzo le è uscita di colpo,questo cosa vuol dire che sta andando via o non è un segno?In quando ai fermenti che ne pensa!Grazie

  19. Per la prima volta, i bambini che soffrono d’allergia alimentare al latte e all’uovo possono essere curati con un programma elaborato dall’ospedale Gregorio Maranon di Madrid. Il trattamento consiste nell’indurre artificiosamente la tolleranza a questi cibi tramite una forma di desensibilizzazione, che si basa sulla somministrazione di piccole quantità di latte o di uovo fino ad arrivare alla dose abituale senza reazioni allergiche avverse.
    Il programma d’induzione alla tolleranza di latte e uovo è stato sperimentato su 96 bambini allergici al latte e 17 allergici all’uovo, tutti oltre i quattro anni d’età. Risultato? Positivo al 90%. E’ un procedimento innovativo, che si effettua per via orale in modo guidato e controllato a partire da quantità minime mescolate in un succo.
    Spesso queste forme d’intolleranza spariscono dopo i quattro o i cinque anni, ma resta un 15% di intolleranti al latte e un 25% all’uovo.
    Finora esistevano due tipi di trattamento: evitare questi alimenti e i prodotti che li contengono, ed il trattamento sintomatico d’ingestione accidentale.

    fonte: Aduc , Ospedale Gregorio Maranon

  20. Salve DoZ, mi perdoni per il disturbo ma volevo chiederle alcune informazioni. Ho un bambino di quasi tre mesi, li compie giorno 14, ed è affetto da Crosta lattea. Però da una settimana circa sulle guance, sulle spalle, dietro la nuca, vicino alle braccia gli sono comparse dell macchie rosse che, un giorno sono più rosse, un altro di meno. ho letto su qualche libro che potrebbe trattarsi di dematite atopica..Comunque la pediatra, mi ha prescritto i test per vedere se il bambino è allergico…Ha fatto la prova del tampone sulla crosta lattea ed è risultato che ha il batterio dello Stafilococco cha a suo dire è normale nei bambini. Potrebbe consigliarmi cosa fare?Mi consiglia una visita Dermatologica?una visita da medico esperto di allergie? In attesa la ringrazio della sua disponibilità

    N.B. in questo momento lo stiamo curando con dell’olio e per una settimana mi ha prescritto dell’antibiotico perchè il mio piccolino aveva del rosso sotto il mento e non andava via……
    Grazie

    1. CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA: Corticosteroidi, moderatamente attivi (gruppo II)

      INDICAZIONI: Dermopatie acute, subacute e croniche di origine infiammatoria, allergica o eczematosa. Eczemi nelle varie forme (atopico, cronico, allergico, da contatto, infantile, ecc.); psoriasi; lichen planus; neurodermatiti; dermatiti erpetiformi; intertrigini; dermatiti infiammatorie o allergiche di vario tipo, da contatto, seborroica, ustioni (eritema solare, da raggi X); prurito anogenitale.

      CONTROINDICAZIONI ed EFFETTI SECONDARI: Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti. Bambini al di sotto dei due anni di età con eritema da pannolino. E’ controindicato nelle lesioni cutanee di natura tubercolare e in quelle di origine virale (herpes, vaiolo, varicella).

      fonte: paginesanitarie.com

  21. Salve DoZ, io ho un bambino di 6 mesi, premetto che mio figlio è nato alla 35a settimana ed è stato da subito nutrito solo con latte artificiale, inizialmente quello per prematuri x poi man mano cambiare fino all’inizio dello svezzamento avvenuto circa un mese e mezzo fa, ad oggi il bambino prende 2 poppate di latte al giorno e poi la pappa ancora senza glutine a pranzo e a cena e la frutta a merenda, da un paio di giorni poi ho iniziato a dargli anche un po’ di succo d’arancio al pomeriggio. Il bambino a partire dal 2/3 mese di vita ha iniziato a soffrire di crosta lattea presente solo in testa e sulle sopracciglia, da un mesetto oltre alla crosta lattea gli è comparsa una dermatite sulle guance. Sono comparse inizialmente solo delle piccolissime bollicine rosse non molto estese sulla guancia dx poi queste bollicine sono aumentate e hanno ricoperto quasi tutta la guancia e hanno incominciato a squamarsi, il tutto poi è comparso anche sulla guancia sx. Il mio pediatra ritiene che possa essere colpa del latte (sia la crosta che la dermatite) solo una volta mi ha detto di mettere per 2 applicazioni una pomata al cortisone, ed effettivamente la dermatite è inizialmente scomparsa per poi ricomparire dopo una settimana. Ora non so proprio cosa fare la dermatite c’è sempre la crosta lattea pure ed in più il mio piccolo passa le giornate a grattarsi e le guance e la testa. Cosa posso fare?? Mi dia lei un consiglio

  22. Buongiorno,
    ho un bimbo di quasi 10 mesi .da circa tre settimane sono comparse sulla zona del collo, torace e arti delle piccole bollicine, secchezza e arrossamento.il pediatra mi ha prescritto legederm e una preparazione a base di vasellina e olio.nulla è cambiato. cosa posso fare? sarà il caso che mi rivolga ad un dermatologo?grazie

  23. Dermatite seborroica e dermatite atopica sono 2 patologie che vanno curate assolutamente da uno specialista, in questo caso il dermatologo.

  24. Ho una bambina di 14 mesi…praticamente da quando è nata soffre di dermatite atopica e mi hanno sempre detto che le dava fastidio il latte materno…con il crescsre questa dermatite si è accentuata, soprattutto in questi giorni la comparsa di bollicini e macchie rosse si è diffusa in tutto il corpo…sono andata da un dermatologo e mi ha rassicurata dicendomi che è dermatite e prima o poi guarirà…. Cosa posso fare in più per evitare che si gratti insistentemente??? premetto che già sto usando come antistaminico il Tinset e varie creme per la dermatite . grazie

  25. Di vaccini però non se ne parla, la mia piccola dopo la prima vaccinazione a due mesi gli è venuta la dermatite in viso, era rosso e dopo il rossore la pelle è diventata secca e ruvida, non penso che andrò avanti con le vaccinazioni

  26. Dopo aver utilizzato inutilmente svariati prodotti, mio figlio è guarito con dieta vegana tendenzialmente crudista, vitamina D, ascorbato di potassio, cloruro di magnesio e Mycostatin. La mia E mail è famanisa@gmail.com

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