Omega-3 contro l’ictus

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Mangiare tonno e altri tipi di pesce può abbassare il rischio di declino cognitivo e di ictus negli anziani in buono stato di salute: è questa la conclusione di uno studio pubblicato sull’ultimo numero di “Neurology” organo ufficiale dell’American Academy of Neurology.

Nello studio sono stati reclutati 3660 soggetti di età maggiore di 65 anni che sono stati sottoposti a prove strumentali per rivelare la presenza eventuale di ictus di lieve entità o di piccole lesioni in grado di determinare perdita di capacità cognitive o demenza. Le prove sono poi state ripetute cinque anni dopo su 2313 partecipanti, somministrando al contempo alcuni questionari per verificare le abitudini alimentari dei soggetti.

Si è così riscontrato come le persone che mangiavano tonno o altri pesci ricchi di acidi grassi omega-3 (chiamati DHA ed EPA) almeno tre volte alla settimana mostravano un rischio di incorrere nelle lesioni cerebrali con un rischio inferiore del 26% rispetto a coloro che dichiaravano di non mangiare pesce regolarmente. Il consumo di pesce solo una volta alla settimana, invece, era correlato a una diminuzione del rischio del 13% e complessivamente gli amanti della cucina di pesce mostravano minori cambiamenti nella materia bianca del cervello.

“Sebbene mangiare tonno e altri tipi di pesce sembri proteggere dalle perdite di memoria e dall’ictus, lo stesso non si può dire dei soggetti che consumano regolarmente pesce fritto”, ha spiegato Jyrki Virtanen, dell’Università di Kuopio, in Finlandia, che ha partecipato allo studio. “Occorrono più ricerche per determinare perché queste specie ittiche abbiano effetti protettivi, ma gli omega-3 EPA e DHA sembrano essere i migliori candidati.”

I maggiori livelli di DHA e di EPA sono stati misurati nel salmone, nel merluzzo, nelle aringhe, nelle sardine e nelle alici. (fc)

http://lescienze.espresso.repubblica.it/articolo/articolo/1332906

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