Se il ricco va con l’escort, il povero va a puttane!

Prendo a prestito l’azzeccata affermazione del mio capo per proseguire una piccola analisi su un fenomeno che – personalmente – mi pare tutto italiano, cioè quello di cambiar nome alle cose.

Una volta si diceva “spazzino“, poi s’è iniziato a dire “operatore ecologico”; capisco che se la monnezza restasse tutta per strada sarebbe un disastro ambientale, ma il secondo termine a me pare più appropriato ad un eco-attivista.

Una volta si diceva “handicappato“, poi s’è cambiato in “disabile”, infine siamo approdati al “diversamente abile”; non capisco cosa ci sia di diverso tra una parola che richiama l’handicap da cui un individuo è afflitto ad un’altra che faccia riferimento all’abilità che questo individuo ha, quando l’individuo e il suo problema negli anni sono sempre stati i medesimi!

Una volta si diceva “scuola elementare e scuola media” ora – se non sbaglio – si dice “scuola primaria e scuola secondaria”; cos’altro è cambiato nella scuola però, a parte il sostantivo?

Una volta si diceva “transessuale” ma ora si dice “transgender”…
Le due parole si compongono di trans-, che significa qualcosa come “dal lato opposto, oltre, al di là”; poi non capisco la differenza tra “sessuale” (sesso) e “gender” (genere)!
Non ditemi che prima i transessuali cambiavano solo il sesso, mentre ora cambiano il genere!

Ma a cosa serve tutto questo mutare terminologico?
Può essere che serva a dare un’aria nuova alle cose vecchie, o a dar loro un tono meno svilente.
Come ho premesso il mio capo mi ha fatto notare che forse questo “malcostume” serve a nascondere di cosa si sta veramente parlando. Anch’io una volta uscivo con l’Escort! …una Ford Escort, per essere precisi!

Un’altra interpretazione sarebbe quella che spiega il fenomeno come un tentativo per sviare l’attenzione, cioè chiamare una cosa con un nome che non è propriamente il suo permette di slegare questa cosa dai consueti luoghi comuni che subito vengono a galla assieme al nome vecchio; almeno finché il nuovo nome non diventa vecchio anch’esso!

Quando il senso comune si sarà stancato anche di “operatore ecologico, diversamente abile, transgender ed escort” allora nasceranno probabilmente nuovi nomi ad identificare le solite vecchie cose!
Personalmente sto aspettando una parola che prenda il posto di “pelato” 😉

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