Uno studio di ricerca universitario ha intrinsecamente dimostrato quello che pensavo pure io, e cioè che collaborare è meglio.

Un team di psicologi dell’Università di Amsterdam diretti dalla dottoressa Barbora Nevicka (nota comunista, ndr) ha deciso di verificare il perché del successo in politica dei narcisisti, e se siano davvero dei buoni leader.

Così 150 volontari (ovviamente tutti comunisti, ndr) sono stati divisi in team di 3 persone, di cui una a caso era nominata capo.

Il compito dei gruppi era scegliere il miglior candidato per un certo impiego. Ogni membro del gruppo riceveva una parte della scheda di ogni candidato, in modo tale che la scelta migliore potesse scaturire solo dalla discussione e dalla condivisione delle informazioni ricevute.
La decisione finale però spettava al solo leader.

Dopo che un gruppo aveva concluso il proprio lavoro, il suo leader veniva valutato psicologicamente per stabilirne il livello di narcisismo, mentre i “sottoposti” dovevano esprimere un’opinione sulle qualità del loro capo.

Esaminando i risultati ottenuti Nevicka e colleghi hanno scoperto che più un leader risultava narcisista, più chi aveva lavorato con lui risultava soddisfatto.
Venendo però ai risultati ottenuti le cose cambiavano: più il leader era narcisista e più il suo gruppo aveva lavorato male e la scelta finale risultava lontana da quella ottimale.
Spiega Nevicka…

“Un leader narcisista è molto bravo a convincere gli altri di essere lui il migliore, a rassicurare e persino a diminuire lo stress nei sottoposti, accentrando su di sè ogni possibile compito e responsabilità. Ma in realtà ha un effetto negativo sulle performance del gruppo perchè è troppo sicuro di sè, non ascolta e tende a diventare autoritario.
I Buoni leader invece sono più umili, si informano, facilitano la comunicazione nel gruppo e, prima di decidere, fanno una sintesi delle varie opinioni.

I narcisisti sono molto convincenti, ma prima di sceglierli al momento delle elezioni politiche bisognerebbe chiedersi: le competenze che dicono di avere sono reali o esistono solo nel loro ego smisurato?”

(da: Venerdì di Repubblica 16 set 2011 , psychologicalscience.org)