Etimologie venete

Mi è venuta voglia di fare un elenco delle parole venete che io so essere legate direttamente ad altre parole di lingue straniere, vuoi per etimologia diretta oppure per semplice nesso significante (qualunque cosa voglia dire!)

Ed ecco quindi “Elenco di parole venete e relative radici straniere“!

Bizi (piselli) – greco, bizélia (μπιζέλια)
Butiro (burro) – greco, voútyro (βούτυρο)
Bombaso (cotone) – greco, vamváki (βαμβάκι) da cui deriva direttamente ‘bambagia’
Carega (sedia) – greco, karékla (καρέκλα)
Cioco (carciofo) – inglese, artichoke
Criàr (piangere o gridare) – francese, crier (gridare); inglese, cry (piangere)
Ermełìn (albicocca)
Fortaia (frittata) – tedesco, Eier (uova)
Framboła; ua f. (uva fragola) – francese, framboise; olandese, framboos (lampone)
Ługanega (salsiccia) – greco, loukániko (λουκάνικο)
Mona – greco, mouní (μουνί)
Pesso (pino) – greco, péf̱ko (πεύκο)
Piròn (forchetta) – greco, piroúni (πιρούνι)
Persego (pesca) – dall’aggettivo latino persicus, che significa ‘persiano’. (link)
Rente (vicino) – latino, adhaerere (aderire, essere vicino)
S-chèi (soldi) – tedesco, Scheine (ricevute, bollette)
Sine (rotaie) – tedesco, Schiene (rotaia)
S-gnapa (grappa) – tedesco, Schnaps (alcolico, in generale)
Tamizo (setaccio) – francese, tamis

“I grebani corrispondono in parte a quei depositi che vengono definiti beach rock (…) I grebani sono una serie di affioramenti rocciosi ubicati al largo della costa regionale nel Golfo di Trieste a profondità compresa tra i -6 ed i -24 m, costituiti da sabbie più o meno cementate spesso coperte da concrezioni organogene generate da Lithophillum, Peyssonelia e Lithothanium. Interessante in molti casi è la fuoriuscita di gas metano lungo la loro verticale (bromboli); il termine grebani deriva dal croato e significa scoglio o roccia, ed è usato dai pescatori locali. ” (fonte)

link utili: my etymology , online etymology

La Ł (o “L tagliata”) in veneto

Alcune grafie della lingua veneta usano la L-tagliata (veneto: L-tajà) per unificare alcune differenze di pronuncia esistenti tra le diverse varietà di veneto (es. “ła góndoła”, che può essere pronunciata [‘goŋdola], [‘goŋdoɰa] oppure [‘goŋdoa] a seconda che la varietà in questione abbia una pronuncia piena, evanescente o muta).

Allo stesso modo anche la parola bambino, in vèneto scritto puteło si può pronunciare come [pu’telo], [pu’teo], [pu’teɰo] oppure come [pu’tel].

Da notare che se la ł si trova in penultima posizione e l’ultima lettera è una ‘o’ o una ‘e’; nel caso venga pronunciata la ‘ł’; la vocale può essere pronunciata (come in Veronese e Rodigino/Rovigoto) oppure no (come in Bellunese/Belumat e Coneglianese).

ɰ : è la corrispondente semivocale di ə. In italiano, esiste in varianti del dialetto veneto che la sostituiscono al suono /l/.
Il termine schwa o anche scevà designa in linguistica e fonologia una vocale centrale media, oltre che il simbolo IPA con cui questo suono viene indicato: ə (fonte)

Per indicare il valore fonetico di questo suono sarebbero occorsi almeno tre caratteri diversi, senza contare la elle muta (la quale si può sostituire dall’apostrofo) e la elle sonora (la quale può essere scritta con la elle normale).

La stessa lettera può essere muta, oppure assomigliare al suono di una “e” breve ed indistinta, o a quello di una “e” vocalica normale o lunga, o al tipico timbro semiconsonantico vicentino indicato con la Ł o, infine, avere il suono di una elle piena.
E’ stato deciso di usare un unico segno per scrivere tutti questi suoni perché la loro radice fonologica è la stessa.

Le Ł vocaliche (e breve e lunga) devono essere contrassegnate tassativamente col segno di Ł onde evitare la confusione tra parole aventi la stessa sonorità ma significato differente, sarà poi cura del lettore leggere la Ł secondo la propria tradizionale pronuncia.
Ad esempio, “sìmie” scritta in modo superficiale può significare sia “scimmie” che “simile“, anche se in veneto la pronuncia delle due parole è identica, per correttezza si scriverà “sìmiŁe” per simile. (fonte)

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10 pensieri su “Etimologie venete”

  1. Il verbo veneto “slanegà” (da slanegare) è sinonimo di “slabbrato”, nel senso di “dilatato, cascante, sformato agli orli” riferito a un maglione o maglia.

  2. Un’altra etimologia di “schei” è quella che fa derivare la parola da una scritta che si trovava sulla moneta austriaca, “Scheidemünze”, che venne abbreviata e letta all’italiana.

  3. “Scheidemünze” (moneta di separazione)e più logica: persone normale vedevano monete ,non banconote (Scheine). E le bollette in venexian si chiamano “nomi”…….

  4. Anonimo
    “Simile” in veneto non esisteva,in sua vece si diceva “quasi compagno” .Simile è una delle parole che sono state introdotte nel dialetto veneto solo da quando si usano tutti i termini dell’italiano come per esempio “entrar” e soprattutto “uscir”che dà luogo alla forma “uscìo”quest’ultima chiaramente inammissibile in quanto impronunciabile in veneto per la mancanza del suono “sc”.

  5. Però l’etimologia dal greco non è sempre monodirezionale, anzi, tipo piron è parola Veneta che i greci hanno assimilato da noi, quindi bisogna stare attenti anche per altre parole.

    1. Non ne sarei troppo sicuro; a quanto si dice qua deriva dal greco antico “περόνη” (perónē), parlato in Grecia dal IX secolo a.C.
      400 anni prima dell’attuale lingua veneta, che deriva dal latino volgare parlato dagli antichi Veneti romanizzati a partire dalla fine del III secolo a.C.

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