In quasi tutti i colloqui di lavoro che ho affrontato mi si chiedeva di auto-valutarmi: “Com’è il tuo inglese?” oppure “Sapresti fare questo o quello?”
Io ho sempre trovato questa cosa impossibile da fare: non posso valutare me stesso, in quanto non posso esserne capace.
Lascio a qualcun altro il compito di valutarmi; solo qualcuno di più competente può dirmi dove arriva la mia capacità nello svolgere un compito o la mia conoscenza di qualche materia.
Capisco che dal punto di vista del datore di lavoro, o di chi deve assumersi l’onere di decidere se una persona vale oppure no l’assunzione, sia difficile – se non impossibile – fare una scelta.
A parte il proverbiale passa-parola, dove ci si affida – più o meno credendoci – alla valutazione di conoscenti comuni, l’unica maniera sarebbe affidarsi all’apposito periodo di prova, ma anche questo espediente può lasciar molto a desiderare, visto che tanto più il nuovo ambiente è complesso, tanto più lungo dovrebbe essere il periodo di inserimento.