Archivi categoria: tecnologia

ISO 20616, PRX, PQX e gestione della qualità di stampa

I grandi marchi e gli altri acquirenti di stampa desiderano monitorare la qualità di stampa dei loro fornitori. Oggi questo è difficile e costoso perché le tipografie utilizzano strumenti di misurazione diversi e inviano al marchio (se lo fanno) rapporti sulla qualità di stampa in una grande varietà di formati che non possono essere utilizzati direttamente o importati nei sistemi di tracciamento dei database.

Stabilendo una specifica standard per lo scambio della qualità di stampa che consenta agli stampatori di segnalare la qualità di stampa all’acquirente di stampa, è possibile sviluppare strumenti o plug-in per semplificare la segnalazione e l’analisi della qualità di stampa.

Il lavoro per lo sviluppo di PQX è iniziato come iniziativa dell’Idealliance Print Properties and Colorimetric Council nel giugno 2015. Man mano che il lavoro procedeva, è diventato chiaro che l’esigenza di un documento standard andava ben oltre i membri di Idealliance. Di conseguenza, Idealliance ha iniziato a impegnarsi per far entrare PQX nel processo di sviluppo degli standard ISO globali.

Oggi, quella che era nata come specifica Idealliance PQX è composta da due parti: ISO 20616-1 e ISO 20616-2.

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PDF responsive

È almeno dal 2020 che esiste la funzione Liquid Mode nella versione di Acrobat per dispositivi mobili, ed è una cosa che può sicuramente tornare utile per chi ancora non sa cos’è.

Se, come me, siete dei genitori frustrati dalle lacune comunicative della scuola dove va vostro figlio – leggetevi pure il mio rantolo a riguardo – avrete avuto sicuramente la necessità di leggere qualche PDF sul vostro cellulare.

Cosa piuttosto ardua da fare, visto che i PDF che prepara la scuola (ma non solo) solitamente sono fatti per essere stampati e letti su un foglio di carta formato A4, e sicuramente non sul piccolo schermo di un cellulare.

Non solo la scuola, ma anche qualsiasi tipo di azienda e/o istituzione non ha ancora capito che oggigiorno non si può più impaginare un documento in formato A4 e darlo via come si faceva una volta, perché ormai il supporto fisico più diffuso è il monitor di un cellulare qualsiasi, di cui non si conosce dimensione né risoluzione.

Questo è il tipico problema che avevano i web master e i programmatori web agli albori di internet, quando venivano creati siti web con avvertenze del tipo “ottimizzato per la risoluzione 1024×768 pixel” – non sapendo di quali mezzi disponeva l’utente finale (cioè il visitatore del sito) i siti web erano creati pensando alla dimensione che era più diffusa dei monitor, oppure alla più piccola (se non si voleva tagliare fuori nessuno), oppure venivano create più versioni. Poi arrivò il web ‘responsive’, e la cosa finalmente trovò una soluzione ottimale.

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Scuola italiana & Inefficacia comunicativa

1) Inutili rantoli di un genitore frustrato

Sembra che la piattaforma Spaggiari/ClasseViva sia l’unica esistente fra le scuole italiane, o almeno nelle scuole dalle mie parti: fra quelle per cui sono passati i miei figli, tutte usano questa.

Mi spiace dirlo dal basso della mia superbia, ma è molto poco usabile.

La prima pecca che ho trovato quasi insormontabile è che l’accesso è costruito sull’idea che ogni studente abbia 1 genitore soltanto, oppure 2 genitori che condividono tutto, compreso i dati di accesso alla piattaforma e l’indirizzo email abbinato; di default si può abbinare uno studente a un genitore, e non a due.

Il supporto tecnico di Spaggiari/ClasseViva risponde che “è possibile associare un solo indirizzo mail al profilo. Se necessita di agganciare un secondo indirizzo mail, La invito a rivolgersi alla segreteria scolastica per far generare credenziali di tipo Genitore 2.”

Per avere l’accesso distinto al medesimo figlio, i due genitori devono perciò mettersi a combattere con le segreterie scolastiche, con la loro ignoranza e con la loro pigrizia.

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La connessione non è privata

Uso Chrome su Mac OsX, e ultimamente mi  capitava troppo spesso di entrare in un sito è di trovarlo ‘scompaginato’ o addirittura di ricevere il messaggio…

La connessione non è privata

Qualcosa stava succedendo, sicuramente aveva a che fare coi certificati SSL, ma non capivo a che livello.

Ho cambiato browser: niente!
Ho provato a cancellare la cache del browser, a navigare tramite una VPN, a cambiare i DNS, … niente!

Finalmente ho trovato la soluzione, ed era veramente una stupidaggine: ho disattivato l’antivirus (che mi ero dimenticato persino di avere!)

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App Android che si installano da sole

A me è capitato di trovarmi nel cellulare delle app che io non avevo installato, delle app che si installano da sole, delle app che anche se le cancelli poi te le ritrovi sempre nel cellulare!
Successo anche a voi?

Io ho comprato un cellulare cinese – marca Ken Xin Da – che solo per la cronaca alla fine non ho nemmeno risparmiato tanto, visto che tra corriere e dogana si sono aggiunti 50 euro!

A parte questo, il cellulare in questione è arrivato con un bel malware (o virus che dir si voglia) pre-installato in memoria come applicazione di sistema!
Ci ho messo un po’ a capirlo e a trovare il bandolo della matassa…

Succedeva che mi trovavo applicazioni che si intallavano da sole sul mio Android.
Io le disinstallavo e queste ricomparivano!

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