AIUTO, mio figlio è vivace

Ho trovato un interessante articolo che parla dei bambini iperattivi, ma prima di proseguire vorrei dire brevemente il mio pensiero; non sono un dottore, ma da quello che ho visto noto che spesso l’iperattività dei bambini è dovuta anche a diete che eccedono in bevande zuccherate e merendine o dolciumi, quindi, se fossi un dottore (ma non lo sono), a chi cerca consigli e rimedi su cosa fare con un bimbo iperattivo, direi prima di tutto di stare attenti a cosa mangia.

Detto questo, buona lettura con l’articolo originale…

Si sa, i bambini, per definizione, sono vivaci. Qualcuno più degli altri. Ma in questi ultimi anni è emerso un vero e proprio disturbo comportamentale che va sotto il nome di ADHD, sindrome da deficit di attenzione e iperattività.
Molti genitori non fanno che lamentarsi e preoccuparsi per l’energia apparentemente inesauribile dei propri bambini, ma in pochi sanno come comportarsi quando questa vivacità si trasforma in un disturbo clinico concreto.

Non lasciamoci prendere dal panico e innanzitutto impariamo a distinguere tra una sana esuberanza e un’iperattività da curare.
Non esistono dei veri e propri test, ma bisogna osservare innanzitutto l’umore del bambino. Un bimbo affetto da ADHD infatti presenterà una situazione, sia a casa che a scuola, abbastanza complessa poiché si renderà conto lui stesso di essere “diverso” dagli altri, che spesso gli faranno notare questa sua particolare propensione al disturbo e lo metteranno in disparte.
Se vostro figlio va mediamente bene a scuola, ha degli amici ed è sereno, in generale potrete stare tranquilli: ha solo bisogno di sfogarsi!

In caso contrario, sarà bene contattare in primis il pediatra e poi, eventualmente, lo specialista per determinare la presenza o meno della sindrome. Non iniziate però a fustigarvi o sentirvi dei genitori snaturati; infatti è stato dimostrato come la sindrome ADHD sia apparentemente di origine genetica, in pratica ci si nasce nel 50% dei casi e la componente psicologica interviene solo durante la crescita.

Mio Figlio è Senza Freni
Mio figlio è senza freni non si limita a fornire consigli su come affrontare lo stress e la tensione che, inevitabilmente, la convivenza con l’ADHD comporta, ma si spinge a spiegare le cause biologiche che sono all’origine dei suoi comportamenti più caratteristici.

La diagnosi vera e propria avviene osservando la vita quotidiana del bambino, soprattutto nel rapporto coi coetanei, sia nel gioco che a scuola.
Alcuni sintomi sono: forte disattenzione, non ascolta quando gli si parla, non esegue nessuno dei compiti che gli sono assegnati, nemmeno a casa; perde spesso gli oggetti e viene facilmente distratto da stimoli esterni, si mostra fisicamente irrequieto , salta e corre continuamente, indipendentemente dalla situazione; parla troppo, anche interrompendo gli altri, cerca continuamente il contatto fisico, anche in modo violento.

Attenzione: questo tipo di comportamenti può essere ritenuto del tutto normale nei bimbi fino ai 4 anni; il campanello di allarme dovrebbe dunque suonare in età scolare.
Quando la presenza della sindrome viene invece confermata, esistono dei metodi e degli accorgimenti da intraprendere per arginare i possibili danni. Si consiglia innanzitutto un approccio non farmacologico, ma psicologico ed educativo del bambino per comprenderlo e saperlo gestire consapevolmente.

Quando si ha a che fare con un bimbo iperattivo, che la sua sia una sindrome conclamata o meno, bisognerà stabilire delle regole comportamentali, che varranno sia per lui che per i genitori. Per esempio?
Concedergli degli sfoghi come lo sport, una corsa o una passeggiata, senza incorrere però nel rischio opposto, ossia farlo stancare tanto da innervosirlo.

Ai primi segni di stanchezza: via il pallone e a casa a fare merenda. Sostituire la quantità con la qualità anche per quel che riguarda i giocattoli: meglio una confezione di lego indistruttibili che videogiochi, TV sempre accesa oppure armi che, anche se finte, acuiranno la sua aggressività.
Ponete dei paletti sia per gli orari in cui mangiare e dormire, sia per l’ordine e il silenzio in casa: l’ambiente in cui un  bambino cresce vuol dire molto per il suo sviluppo psicologico.

Quando lo sgridate evitate il più possibile le punizioni fisiche e cercate di spiegargli in modo diplomatico (altrimenti vi imiterà) perché ha sbagliato e come mai non deve più farlo: se lo trattate da adulto ci sono buone probabilità che si comporterà come tale.
In casi estremi invece della sberla ricorrete al quarto d’ora di punizione in camera sua, in silenzio e senza distrazioni.
Allo stesso modo, quando sarà bravo, premiatelo e cercate di aiutarlo nel suo percorso di apprendimento, ad esempio insegnandoli ad essere attento e concentrato anche nei giochi (le carta e i puzzle rappresentano ottimi stimoli per aiutarlo con la memoria e l’attenzione).

Infine aiutatelo nella socializzazione, parlate con gli insegnati/allenatori/educatori e con gli altri familiari, perché il bambino non debba mai sentirsi solo o messo da parte.
Ricordiamo che tutto quello che un bambino iperattivo fa, è determinato principalmente da un bisogno di attenzione estremo.

Esiste anche un metodo farmacologico per curare la sindrome da deficit di attenzione e iperattività nella sua forma più grave, ma sono state mosse infinite critiche al suo impiego in età evolutiva, in quanto comporta l’utilizzo di psicofarmaci piuttosto potenti!
In Italia sono nate varie associazioni e campagne di farmacovigilanza perché non vengano usati tali metodi sui bambini.
In ogni caso è consigliabile sempre affidarsi ad un esperto per consigli su terapie non invasive, ricordando che l’assunzione di psicofarmaci in giovane età è un rimedio estremo.

Ritalin e Cervello
Il Ritalin (metilfenidrato) è un potente stimolante del Sistema Nervoso Centrale, simile alla cocaina. Anche in Italia, dopo gli USA, migliaia di bambini, diagnosticati come disattenti ed irrequieti (ADHD), rischiano di essere trattati con questo narcotico, efficace solo attraverso un costante incremento di dosaggio. Una descrizione scientifica che medici, pediatri, educatori e genitori devono conoscere per impedire la rovina di tanti bambini e adolescenti. Completano l’articolo preziose indicazioni di efficaci alternative terapeutiche.

link: AIFA, Associazione Italiana Famiglie ADHD

fonte: Optima salute, mag.09

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