Netbook, i computer tascabili

E’ il momento dei mini portatili, spartani e a basso costo, usati per collegarsi a internet in mobilità e svolgere poche altre funzioni. Lo schermo da 10 pollici, che piace ai giovani, ha contribuito allo storico sorpasso dei notebook che ore vendono più dei tradizionali pc da casa.

Le vendite dei computer sono le peggiori dal 2002 ma i netbook vanno in controtendenza e assieme ai televisori piatti presentano listini seguiti dal segno “più”. Netbook, non notebook: nesusn errore o refuso di stampa. Stiamo parlando di una sotto-categoria (ragionando per dimensioni) dei computer portatili, che dopo l’entusiasmo della novità – sono stati battezzati “il fenomeno informatico del 2008” – stanno allargando la loro nicchia di mercato; una nicchia ben precisa e delineata. Il merito di marchi come Asus, Acer, Compaq, Hp, Lenovo, Microsoft, Medion, Fujitsu, Packard Bell … è stato di aver creato una nuova funzione d’uso – la macchina per il collegamento a internet in mobilità e poco altro – che ha sfondato. Niente video, niente grafica, niente multimedialità. Però la videoscrittura sì. E in generale un prodotto leggero e spartano e in più low-cost che ha incontrato i gusti del pubblico.

Le vendite dei portatili nel loro complesso hanno così superato, anche con il contributo dei netbook, per la prima volta nella storia quelle dei PC da casa: 60 a 40 il rapporto percentuale nel mecato italiano, 80 a 20 in termini di valore.
Ma coma nasce e come si spiega il fenomeno dei mini portatili?
A fare da ariete lo scorso anno è stato l’Eee PC di Asus con uno schermo da 7 pollici e il sistema operativo GNU/Linux. Oggi la grande maggioranza dei netbook monta Windows XP (in attesa di capire se è supportabile il nuovo Windows 7) ed è prescelta con schermo da 8,9 pollici con tendenza verso i 10,2 pollici.

I “pc bonsai” sono strumenti essenziali che consentono una facile connettività alla rete (“net”, appunto) dovunque ci si trovi. I giovani possono anche rinunciare al software preinstallato o al massimo scaricarlo online, ma non a navigare in internet senza fili attraverso la rete dei cellulari, grazie alle speciali chiavette USB che le compagnie telefoniche vendono in abbonamento o a tariffe diversificate. I mini portatili sono pensati per utenti nomadi, studenti o professionisti, essendo facili da portare in giro; con le dimensioni è ridotto anche il peso che varia tra i 500 e i 1000 grammi.

Ma c’è da aggiungere che rispetto ai loro progenitori, i notebook o laptop, pagano pegno in termini di qualità dei materiali. Nati per eseguire operazioni di base, presentano nelle nuove generazioni funzioni più avanzate: alcuni prototipi di alta fascia, da poco in commercio, includono la navigazione immediata in internet appena acceso il pc, in navigatore GPS e il sintonizzatore TV. Insomma, più cose nella stessa macchina, sempre prò alimentata da un “motorino” – il processore – non abbastanza potente da poter vedere un film (per questo manca il lettore DVD) o dilettarsi con video giochi.
Ultimo, ma non ultimo, il fattore prezzo cui siaccennava: i netbook costano tra la metà e un terzo di un notebook, perciò rappresentano una valida risposta alla bassa propensione all’acquisto dei consumatori che, per difendersi dalla crisi, tagliano le spese in beni durevoli. La domanda di mini computer – commentano gli osservatori – ha finito per polarizzare il mercato tra prodotti di fascia bassa e prodotti di fascia alta: i netbook e i notebook multimediali dual core.

Ma a chi servono veramente?

A chi ha già un computer principale e uvole un sistema d’appoggio per avere informazioni in mobilità e lavorarci con applicazioni leggere; a chi vuole navigare e consultare l’email (non su uno smartphone); a chi si fa attrarre dal design (!).
Di contro i netbook rischiano di deludere chi pensa siano validi sostituti dei desktop, chi lavora con programmi più sofisticati (come iprogrammi graific) chi ha bisogno di grande autonomia di lavoro.

E i più anziani?
Anche loro si troverebbero male per problemi di vista e di digitazione sulla tastiera ristretta. Per loro il consiglio è: un notebook di primo prezzo.

fonte: Consumatori Coop, apri.09

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