Ieri sera ho pubblicato sul mio profilo Facebook una notizia che mi pareva bella, ma non tanto importante da finire sul blog: un benefattore paga 10 mila euro per i bambini di una scuola che non pagano la mensa, ed io ho messo il link alla lettera che accompagnava la donazione.
Uno dei miei “amici” ha commentato così la cosa:
“Si bella trovata per andare in tutti i giornali…. vediamo se tra un pò salta fuori che azienda ha …!!! solite cazzate all’italiana.. se faceva una donazione anonima era diverso..”
(sì: “pò” è scritto con l’accento)
Quindi gli ho fatto notare che effettivamente il donatore era anonimo.
…ed il mio “amico” ha ribattuto: “Si credeghe…” (cioè: “credici”)
Allora io penso: ma com’è sta storia?
Automaticamente, quando fai del bene, in Italia, lo stai facendo con un secondo fine?