Insulino-resistenza rischiosa per cuore e circolazione

Sembra che non sia necessario essere per forza diabetici per avere conseguenti problemi cardiovascolari.
Secondo un recente studio, anche la condizione di insulino-resistenza, una condizione in cui l’insulina prodotta dall’organismo diventa meno efficace nel ridurre i livelli di glucosio nel sangue, è correlata a un maggior rischio di ictus anche in soggetti non diabetici.

La resistenza insulinica inoltre modifica il fisiologico metabolismo lipidico determinando un quadro di dislipidemia (troppi grassi nel sangue) caratterizzato dall’aumento in circolo di trigliceridi, diminuzione dei livelli di colesterolo HDL e dalla presenza di particelle LDL più piccole e dense (sdLDL), che stimolano e favoriscono l’insorgere di aterosclerosi. Oltre ad aumentare il rischio di trombosi, l’insulino-resistenza determina anche sodio-ritenzione, causando quindi ipertensione arteriosa.

L’insulino-resistenza ha origine da diversi fattori, tra cui la predisposizione genetica, lo stile di vita e l’obesità, e contribuisce a sua volta al rischio di andare incontro a eventi cardiovascolari, ma finora non è mai stato chiarito in che misura possa influire sul verificarsi di ictus ischemici, cioè dell’interruzione del flusso sanguigno verso il cervello a causa di un coagulo di sangue o un altro tipo di blocco arterioso.

Uno strumento ampiamente utilizzato per stimare la sensibilità all’insulina è il modello di valutazione omeostatico (homeostasis model assessment, HOMA), calcolato utilizzando la glicemia a digiuno e i livelli d’insulina a digiuno.

Tatjana Rundek,  insieme con i colleghi della Miller School of Medicine dell’Università di Miami, ha valutato, utilizzando l’indice HOMA, l’insulino-resistenza di 1509 soggetti non diabetici che hanno partecipato al Northern Manhattan Study, una ricerca diretta all’osservazione dei diversi livelli di rischio, di incidenza e di prognosi dell’ictus in una comunità urbana multietnica.

Durante il periodo di follow-up, durato otto anni e mezzo, gli eventi cardiovascolari si sono verificati in 180 partecipanti, dei quali 46 hanno avuto ictus ischemici fatali o non fatali, 45 hanno avuto infarti miocardioci fatali o non fatali e 121 sono morti di cause cardiovascolari.

I soggetti compresi nel primo quartile dell’indice HOMA avevano un rischio aumentato del 45 per cento rispetto al basale. L’associazione tra l’insulino-resistenza e rischio cardiovascolare è rimasta statisticamente significativa anche una volta che sono stati normalizzati per gli altri fattori di rischio – glicemia, obesità e sindrome metabolica. Inoltre, la relazione è apparsa più forte negli uomini che nelle donne e non varia in modo significativo tra i diversi gruppi etnici.

fonte: http://lescienze.espresso.repubblica.it/articolo/articolo/1345076

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Un pensiero su “Insulino-resistenza rischiosa per cuore e circolazione”

  1. Da un lato l’insulina attiva, in condizioni di normalità, la produzione di Ossido Nitrico (NO), molecola che esercita molteplici effetti protettivi sulla parete vascolare.
    Dall’altro lato la stessa molecola, in condizioni di insulino-resistenza e di iperinsulinemia (che si associano alla sindrome diabetica) può attivare processi dannosi per la parete dei vasi sanguigni, favorendo quindi il processo aterosclerotico.

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