Fatta la fusione a freddo

Per la prima volta in Italia, davanti ad esperti, è stato realizzato il processo utilizzando nichel ed idrogeno. E’ la strada per ottenere energia pulita. Andrea Rossi, ingegnere e Sergio Focardi, fisico, spiegano: “Dietro questo processo non c’è una base teorica, per quale motivo avvengono questi risultati lo abbiamo solo ipotizzato”

CI sono le guardie giurate a controllare l’accesso, devi firmare una dichiarazione in cui accetti i rischi nell’assistere all’esperimento che potrebbe rivoluzionare il settore della produzione di energia. Per la prima volta in Italia, davanti ad esperti, in un capannone avvolto dalla nebbia nella zona industriale di Bologna, è stato realizzato un processo di fusione nucleare fredda, utilizzando nichel ed idrogeno, capace di produrre una energia incredibilmente superiore a quella utilizzata per creare la reazione.

E’ la strada per ottenere energia pulita. “La novità assoluta sta nel fatto che tutto ciò viene prodotto da una macchina che funziona come una stufetta elettrica di casa”, spiega l’inventore, Andrea Rossi, ingegnere. Con lui Sergio Focardi, professore emerito dell’Alma Mater, fisico di calibro, in passato preside della facoltà di Scienze.

Di possibili fonti di energia con reazioni di fusione nucleare a bassa temperatura se ne parla da tempo nel mondo. L’annuncio nel 1989 degli scienziati Fleshmann e Pons suscitò speranze e illusioni. Focardi è stato pioniere in Italia di questo tipo di studi. Quello di ieri è stato il primo esperimento condotto a Bologna con osservatori esterni: giornalisti e fisici, in gran parte dell’Ateneo come Paolo Capiluppi, direttore del dipartimento di Fisica, Gianfranco Campari, Ennio Bonetti. L’esperimento, “industriale più che scientifico”, dicono i docenti universitari, è condotto in una stanzina di un capannone in via dell’Elettricista, dove è stato installato un catalizzatore di energia che occupa lo spazio di un tavolo. Dura alcune ore.


Rossi spiega il funzionamento della macchina, il ricercatore Giuseppe Levi illustra una stima dell’energia prodotta sulla base della misura di quanta acqua viene vaporizzata al secondo. E al termine Rossi conclude: “Si sono consumati 600Wh e se ne sono prodotti 12mila Wh”. Il prototipo, già coperto da brevetto di proprietà di Maddalena Pascucci, moglie di Rossi, è ora pronto per la produzione industriale e la commercializzazione. “Sarà il prossimo passo”, dice Rossi. I fisici obiettano: “Dovremmo poter riprodurre l’esperimento in un nostro laboratorio, ma c’è il segreto industriale sul processo”. “Ci vuole cautela, il metodo scientifico esigerebbe verifiche, ad oggi non sappiamo cosa avviene dentro la macchina”, dicono Capiluppi e Bonetti.

“Siamo un’azienda, se mi chiedono di aprire la scatola dovrei pagare i danni agli investitori”, replica Andrea Rossi. “I costi? Posso dire che l’apparecchiatura costa duemila euro per Kilowatt di potenza e funziona con un grammo di nichel”. Lo stesso ingegnere ammette: “Dietro questo processo non c’è una base teorica: per quale motivo avvengono questi risultati lo abbiamo solo ipotizzato”. Il professor Focardi spiega perché un esperimento simile avvenga fuori dai laboratori accademici: “I miei colleghi non ci credono, sono scettici. Non so come un protone di idrogeno possa entrare nel nucleo di nichel, ma avviene. Ed è la strada dell’energia per l’umanità”. Comunque sia, sembra un grosso passo avanti. Per dire addio al petrolio? “Non sono in grado di rispondere”, allarga le braccia l’ingegner Rossi.

Si trova nel sito del WIPO il brevetto internazionale depositato, dove si parla di “processo ed apparecchiatura per ottenere reazioni esotermiche [ovvero che producono energia], in particolare da nickel ed idrogeno“.

fonte: http://bologna.repubblica.it/cronaca/2011/01/14/news/fusione_nucleare_a_freddo_a_bologna_ci_siamo_riusciti-11237521/

Altri sono arrivati qui cercando:
Maddalena Pascucci.

3 pensieri su “Fatta la fusione a freddo”

  1. (9/11/11) – All’inizio del 2011 Andrea Rossi, aveva annunciato il suo piano per la costruzione ed il test della prima installazione ad energia fredda basata su E-Cat (reattore basato su di un principio molto semplice che utilizza nickel ed idrogeno e dei catalizzatori segreti per produrre energia sotto forma di calore). L’energia è prodotta in modo totalmente pulito e senza materiale di scarto da smaltire, quando il nickel si consuma, si deve semplicemente sostituire. L’annuncio della data fissata e’ stato spostato un paio di volte, dando numerosi motivi di discussione sulla veridicità del dispositivo ai vari debunkers professionisti e non.

    Il 28 Ottobre, il tanto atteso test sull’ E-cat di Andrea Rossi e’ arrivato e passato, l’installazione, situata a Bologna, ha funzionato per 5.5 ore ed ha prodotto 470kw/h di potenza, un po’ meno della metà che era stata dichiarata inizialmente. Il generatore, costituito da 100 unità, ha funzionato in modalità di self-loop, cioè riutilizzando una quantità di energia in uscita per sostenere la reazione.

    Questo vuol dire che l’installazione ha funzionato senza l’input esterno e questa condizione la qualifica per poter essere considerata un generatore di energia a tutti gli effetti. Lo stesso Rossi ha chiarito il motivo principale per il dimezzamento della potenza nominale dichiarata: pare che l ‘E-cat possa funzionare in 2 modalità diverse open-loop e closed-loop , in quest’ultimo caso, la potenza prodotta e’ nettamente inferiore, ma il reattore e’ totalmente auto sostenuto.

    Le prime dichiarazioni dello stesso Rossi sono state entusiastiche, “e’ una rivoluzione” ha dichiarato, fino a quando si trattava di un piccolo reattore capace di erogare 4-5kw/h di potenza, molte persone fra i quali diversi accademici e debunkers professionisti, avrebbero potuto obiettare su qualunque cosa, ma adesso, 470kw/h sono abbastanza per poter alimentare più di 10 abitazioni, non si può più parlare di ‘scamming’ ( frodi ). Tenendo conto che miliardi di dollari sono stati spesi per arrivare and un COP (coefficiente di guadagno) di 1.1 tramite dei reattori tradizionali, con tutte le problematiche relative ai costi di costruzione e smaltimento di prodotti di reazione virtualmente indistruttibili, l’ E-cat può segnare il momento di svolta per la nostra civiltà.

    Stranamente i mass media, giornali, televisione, non hanno dato nessun accenno a questa invenzione, se non in modo molto marginale. Questa prima installazione e’ costata circa 2000$ per Kw/h, ma in un futuro molto prossimo il costo potrebbe scendere attorno ai 100$ per Kw/h. Alla dimostrazione sono stati accettati pochi osservatori, per 2 motivi, principalmente, l’ acquirente dell’installazione. che al momento si sta smantellando per il trasferimento, non vuole essere reso noto, e non vuole che sia noti neanche i propri tecnici ed ingegneri, ma molti credono che sia il Darpa ( un organismo militare americano che è specializzato in soluzioni tecnologiche avveniristiche), in secondo luogo, il reattore sebbene sicuro e’ sempre uno strumento nucleare e le norme di sicurezza per l’ ispezione sono molto stringenti a proposito, infatti, solamente 2 persone alla volta sono potute entrare ed effettuare i test.

    Gli osservatori erano all’incirca 30 persone, Rossi e Focardi, sono arrivati attorno alle 11.00 di mattina . L’installazione, che e’ stata ricavata da un container, e’ stata avviata tramite un generatore esterno che serviva a scaldare le termoresistenze all’interno dei 100 reattori per iniziare la reazione, una volta avviata, il generatore esterno e’ stato staccato, e l’installazione ha funzionato per 5.5 ore.

    Ogni reattore era costituito da 3 camere separate per un totale di 300 camera di reazione. Il calore prodotto usciva fuori da 2 tubi, sottoforma di vapore, il vapore non e’ stato utilizzato per produrre lavoro utile, ma raffreddato, tramite dei radiatori e rimesso in circolo, alcuni test sono stati effettuati sulla temperatura del gas ( circa 109 gradi ) e su eventuali tracce di radioattività , senza trovarne quantità apprezzabili. Le misurazioni del livelli di radioattività sono state effettuate dal Prof. Bianchini dell’Università di Bologna e non ha rilevato tracce di radiazioni, ne’ sul gas, ne’ nelle vicinanze dell’installazione , ne’ causate da emissioni dalle stesse unità. Le unità non sono state smontate per poter essere ispezionate come e’ successo durante il test del 6 Ottobre.

    Le persone che sono intervenute durante la dimostrazione sono state : Mats Lewan della Nytek, una delle prime aziende ad avere effettuato i test sull’ E-cat ad inizio 2011, Irene Zreick della Focus.it, Peter Svenson, giornalista scientifico della Associated Press di New Yok, diversi scienziati dell’Università di Bologna, fra cui Christos Stremmenos, che ha esposto brevemente le sue idee sul funzionamento del reattore , quest’ultimo eè in contatto con il governo cinese per permettere la diffusione dell’ E-Cat in Cina, Uzikova Irina, un ingegnere nucleare dalla Russia. Attualmente l’unità utilizzata per la dimostrazione e’ stata venduta ed una seconda e’ in fase di costruzione. Un E-Cat domestico e’ previsto fra 2 anni, non resta che aspettare.

    fonte http://ildemocratico.com/2011/11/09/fusione-fredda-il-punto-sulle-cat/

  2. Presso l’Istituto di Istruzione Superiore “Leopoldo Pirelli” di Roma un gruppo di docenti afferenti alle discipline scientifiche, nell’ambito del progetto interdisciplinare “Il sole in laboratorio”, finanziato in parte dalla Fondazione Pirelli, ha attuato, con gli allievi dell’istruzione tecnica – settore tecnologico- indirizzo Costruzioni, Ambiente e Territorio, una sperimentazione didattica volta a far conoscere agli alunni le tecnologie energetiche più innovative.
    L’incontro del 19 aprile ha voluto mostrare, pertanto, sia l’esperienza didattica svolta, nell’ottica dell’integrazione delle Scienze, quanto i risultati in termini di interessanti rese energetiche ottenute e di standard organizzativi e di sicurezza sviluppati.

    Nel contempo, si è voluto illustrare il tipo di apparecchiatura sperimentale messa a punto, di cui è stata depositata domanda di brevetto e che si ritiene possa essere adottata da altri istituti, per condurre in sicurezza e con flessibilità analoghe sperimentazioni. Questa iniziativa vuole contribuire alla diffusione di conoscenze indipendenti su argomenti di frontiera e svolgere proficuamente uno dei principali ruoli della scuola che è l’educazione ambientale attraverso l’utilizzo applicativo delle Scienze integrate.
    Nel corso della manifestazione è stata anche effettuata nel laboratorio di Fisica l’Accensione “live” del reattore.

    Fusione fredda: gli studenti romani sfidano l’E-Cat

    La fusione fredda è un gioco da ragazzi. Rossi ci sarebbe riuscito col suo E-Cat ma anche gli studenti dell’Istituto di Istruzione Superiore “Leopoldo Pirelli” di Roma hanno realizzato un reattore sperimentale di cui è già stata depositata domanda di brevetto.

    Realizzato all’interno del progetto interdisciplinare “Il sole in laboratorio”, finanziato in parte dalla Fondazione Pirelli, lo studio portato avanti dagli allievi dell’istruzione tecnica – settore tecnologico- indirizzo Costruzioni, Ambiente e Territorio, è una sperimentazione didattica per approfondire il tema delle nuove tecnologie riguardanti il settore energetico.

    Ieri, si è svolto il convegno di presentazione del progetto, durante il quale gli studenti insieme ai loro insegnanti hanno mostrato l’esperienza didattica svolta sui i risultati in termini di “rese energetiche ottenute e di standard organizzativi e di sicurezza sviluppati”. Ma è anche stata effettuata nel laboratorio di fisica l’accensione “live” del reattore.

    Davvero è così semplice realizzare la fusione fredda? Non proprio. Quello che insegnati e ragazzi hanno fatto è stato realizzare un’apparecchiatura sperimentale, di cui però è stata depositata domanda di brevetto, che possa però essere adottata da altri istituti “per condurre in sicurezza e con flessibilità analoghe sperimentazioni”.

    Al momento si tratta di sperimentazioni. Non corriamo. Ma chissà che dall’idea dell’istituto romano non possa nascere lo spunto per realizzare uno strumento che possa produrre energia pulita e illimitata a basso costo.

    fonti: http://www.leopoldopirelli.it/index.php?menu=1&cont=996 , http://www.greenme.it/informarsi/energie-rinnovabili/7458-fusione-fredda-e-cat-studenti , http://roma.repubblica.it/cronaca/2012/04/19/foto/il_reattore_costruito_dagli_studenti-33583028/

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