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I cavi USB grossi funzionano meglio

Ho letto un bell’articolo in cui si porta l’esperienza secondo cui con un cavo USB di 5 mm di sezione si riesce a far funzionare degli hard disk esterni collegati a porte USB sotto alimentate, che altrimenti non funzionano usando un cavo USB di 3,5 mm di sezione.

Praticamente:
con un cavo più grosso hai meno problemi a far andare le periferiche esterne!

La teoria per spiegare questo si porta in causa le leggi di Ohm, secondo cui – sbrigativamente – se un cavo è lungo e sottile la corrente fa più fatica ad arrivare all’altro capo, e viceversa.

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La sveglia che ti obbliga a svegliarti!

Questo è un gadget che secondo me si basa su un’idea straordinaria!

È una sveglia quasi-qualunque, perché quando suona spara in aria 4 piccoli puzzle, e non smette di suonare finché in 4  pezzi non vengono rimessi al loro posto!

Ovviamente, a quel punto, chi riuscirà mai a rimettersi a domrire?! 🙂

IE Critical Update Needed

L’altro giorno un mio amico mi chiama perché ogni volta che apre Internet Explorer gli si presenta una pagina web (ospitata presso il sito free-viruscan.com) che, simulando la grafica del sistema operativo, gli mostra una fasulla scansione del sistema che finisce con un messaggio di errore che dice che il suo computer è infetto da virus e trojan e che deve scaricare l’antivirus che gli viene indicato.

A parte questo, ogni volta che apre una cartella gli appare una finestra con un messaggio di errore!

system error!
attention, username! some dangerous torjan horses detected in your system.windows vista(tm) home premium files corrupted.
this may lead to the distruction of important files in C:Windows.
download protection software now!
click ok to download the antispyware. (recommended)

Provando a fare una scansione con l’antivirus, anche l’ottimo AVG sembra non accorgersi che c’è qualcosa che puzza!
Cosa fare allora?

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Chi ruba la privacy?

Bisogna stare molto attenti quando navighiamo in internet ed anche quando – genericamente parlando – usiamo computer e dispositivi elettronici di comunicazione; i nostri “dati sensibili” possono passare in mani che non sono le nostre, e questo può succedere semplicemente a discrezione di coloro che hanno prodotto il software o l’hardware che stiamo utilizzando.

Apple

Per esempio, usando il famosissimo iPhone di Apple dobbiamo prepararci al “peggio”: il grazioso telefonino multimediale infatti spedisce via internet alla casa madre prima di tutto il codice identificativo dell’apparecchio (IMEI) e poi un sacco di dati relativi alle nostre abitudini di navigatori web.
L’unico modo per salvarsi da questo sembra essere disabilitare il wi-fi, rinunciando però così anche ad internet!

Anche usando iTunes ad esempio per comprare una canzone, il file scaricato porterà sempre addosso anche i nostri dati di acquirente, visibili chiaramente – per i più smaliziati – aprendo il file con un editor esadecimale.
Per eliminare questi dati si può convertire il file di iTunes in formato mp3, usando programmi come Tunebite.com

Microsoft

Anche il colosso di Bill Gates sta attento ai tuoi gusti, per esempio quelli musicali: il Media Player fa una bella raccolta delle canzoni che ascolti, assieme anche al tuo indirizzo IP, che permette di risalite a te quando sei online.
Lo scotto per salvarsi da questo è rinunciare alla riproduzione di contenuti multimediali direttamente on-line: File > Non in linea, Strumenti > Opzioni > Privacy , e poi deseleziona tutto prima di dare OK.

Google

La tua casella di posta elettronica di Gmail è “letta” da un programma automatico che esegue lo scanning delle tue email in modo da poter inserire degli annunci pubblicitari personalizzati; e questo non è evitabile, perché fa parte dell’’accordo per l’utilizzo di gmail.

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