Il cliente a bordo macchina non ha più senso

È un argomento controverso, ma bisogna affrontarlo: serve ancora il cliente all’avviamento stampa? È ancora necessario che un cliente si rechi presso una tipografia e dia indicazioni per ottenere la qualità di stampa desiderata?

E la prima domanda è: come ha avuto origine questa abitudine? Beh, torniamo indietro di tre o quattro decenni. Erano i tempi in cui non c’era alcuna standardizzazione. I set di inchiostri non erano standardizzati (il che significa: gli inchiostri CMYK del fornitore A erano diversi dagli inchiostri CMYK del fornitore B), le procedure non erano standardizzate, molte (o la maggior parte?) aziende di stampa non avevano nemmeno un densitometro per controllare il processo di stampa. In molti casi, le fotolito producevano le lastre di stampa (per la flessografia, spesso è ancora così, ma la produzione di lastre offset viene fatta in casa già da molto tempo). E probabilmente dimentico molte altre variabili nel processo.

A meno che non ci fossero delle prove di stampa (cioè: stampate con gli stessi inchiostri della tiratura e sul substrato reale) lo stampatore non aveva idea di come dovesse essere la stampa. Anche i primi sistemi di prova non assomigliavano esattamente alla stampa vera e propria: le prove Cromalin erano molto lucide, con colori vibranti. E quelle erano ad esempio usate come prove per le riviste o anche per le pubblicità sui giornali…
A quei tempi, lo stampatore probabilmente aveva bisogno di una guida per ottenere i colori desiderati. E questa guida era data da un professionista, qualcuno che capiva il processo di stampa, le variabili. Un collega della stampa.

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M0, M1, M2 e M3

Devo usare M0 o M1? Cosa sono queste modalità di misurazione? Quale devo usare? Perché?

M0 è un metodo di misura obsoleto per l’industria della stampa. In passato, gli strumenti utilizzavano una lampada al tungsteno riempita di gas per illuminare i campioni. Un difetto dell’illuminazione al tungsteno è che non ha un contenuto ultravioletto (UV) definito o stabile.

Negli strumenti tradizionali (M0), la componente UV dell’illuminante non era specificata e spesso era diversa in strumenti non identici, il che faceva sì che due dispositivi fornissero una lettura diversa per lo stesso campione.

Poiché gli strumenti possono avere quantità diverse di UV nelle loro lampade interne, due strumenti M0 distinti possono leggere lo stesso campione e riportare valori diversi.

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Stampare foto senza ciano o nero

foto senza ciano

Mi è capitato spesso che chi stampa chieda qualche particolare accorgimento sulla prestampa delle fotografie…

Ad esempio, se una foto è per lo più nei toni di grigio sicuramente mi sarà chiesto di preparare una separazione dove “comanda il nero”.
Significa che sul foglio stampato dovrà esserci una maggiore componente di inchiostro nero (retinato e non) piuttosto che di colori (ciano, magenta, giallo).
Questo si chiama GCR (Grey Color/Component Removal/Replacement) e/o UCR (Under Color Removal).

Quali vantaggi comporta questo tipo di separazione?

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Misurazione assoluta del colore

La concorrenza nel settore della stampa è in aumento e le richieste sono in costante aumento.

Pertanto, un’ispezione precisa dell’immagine di stampa è un prerequisito per prodotti privi di difetti e clienti soddisfatti. Nel settore dell’imballaggio sono richiesti elevati livelli di uniformità del colore nella stampa. Le misurazioni e le ispezioni continue del colore sono fondamentali.

Che si tratti di imballaggi flessibili, prodotti per la cura personale o etichette, i proprietari dei marchi hanno tolleranze cromatiche minime, poiché l’imballaggio perfetto e l’uniformità del colore sono una parte salda della promessa del marchio.

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Pantone è inutile?

Le guide Pantone nascono come ricette per creare colori diversi usando i loro inchiostri di base; le guide sono inizialmente disponibili su carta patinata e non, perché lo stesso inchiostro su carta diversa appare diversamente.

Nel tempo queste guide sono diventate poi dei riferimenti cromatici anche per grafici eccetera.

Dal 2010 Pantone ha espressamente chiarito che le mazzette non dovevano più ritenersi riferimenti affidabili, ma da quel momento in poi solo i valori digitali erano da ritenersi quelli giusti.

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