Calcoli renali

Se soffrite di coliche renali ricordate questo nome: litotrissia extra corporea con onde d’urto. Una procedura non traumatica, non invasiva, quindi non chirurgica, che polverizza i calcoli in una sola seduta e con una percentuale di successo di circa l’85%.

Il trattamento consiste nella somministrazione di onde d’urto extracorporee, generate da un apparecchio, che vengono focalizzare sul calcolo (renale ma anche dell’uretere e della vescica) che viene letteralmente triturato.

Il tutto senza anestesia, in day-hospital, con pochissimo dolore, sotto la guida di un ecografo, semplicemente restando sdraiati su un lettino; la durata dell’intervento varia da 20 a 40 minuti, a seconda della sede del calcolo.

Con un’unica limitazione: la dimensione del calcolo deve essere inferiore ai 2 cm.

Poi basterà bere molta acqua per espellere definitivamente la causa di tanto dolore. Un dolore così violento da essere paragonato a quello del parto, che insorge a livello lombare ma si irradia all’addome, all’inguine, ai testicoli e provoca nausea, vomito e tachicardia. Può durare qualche minuto ma anche ore e scompare, a fatica, solo dopo l’assunzione di farmaci antispastici, anti infiammatori o analgesici forti, per ripresentarsi puntualmente dopo poche ore o pochi giorni.

Ma che cosa sono i calcoli e perché si formano?

Sono pietruzze di sali inorganici (calcio, fosforo, ammonio) o di composti organici come l’acido urico, che l’organismo produce a causa di malattie metaboliche congenite, di disfunzioni delle ghiandole paratiroidi, per un mal’assorbimento del calcio da parte dell’intestino o di infezioni alle vie urinarie.

Calcolosi e coliche. Soluzioni secondo natura

E se i calcoli sono molto grandi?

Esistono altri metodi come la cosiddetta litolapassi percutanea per la quale però è prevista l’anestesia generale, perché si effettua facendo penetrare una sonda attraverso un piccolo foro praticato nella regione lombare.

Se poi le dimensioni raggiungono la grandezza del rene (a stampo totale) o esistono malformazioni o disturbi funzionali, allora bisognerà ricorrere a un vero e proprio intervento chirurgico.

Attenti a quello che si mangia

Se è vero che la maggior parte dei calcoli si forma a causa di malattie congenite, è altrettanto vero che l’alimentazione gioca un ruolo determinante. Ecco perché chi va soggetto a questo disturbo dovrebbe evitare alimenti come il cioccolato, i pomodori, le verdure a foglie larghe o il tè (ricchi di ossalati), i formaggi  (ricchi di calcio) o la carne rossa che contiene purine, anch’esse responsabili della formazione di calcoli.

La dieta deve comunque essere la più varia possibile; mangiare sempre le stesse cose può saturare l’urina di sostanze dannose che possono poi dar vita ai tanto temuti calcoli. Per questo motivo è anche molto importante bere almeno un litro e mezzo di acqua al giorno (idropinoterapia).

fonte: Optima salute, ott. 2008

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