PDF responsive

È almeno dal 2020 che esiste la funzione Liquid Mode nella versione di Acrobat per dispositivi mobili, ed è una cosa che può sicuramente tornare utile per chi ancora non sa cos’è.

Se, come me, siete dei genitori frustrati dalle lacune comunicative della scuola dove va vostro figlio – leggetevi pure il mio rantolo a riguardo – avrete avuto sicuramente la necessità di leggere qualche PDF sul vostro cellulare.

Cosa piuttosto ardua da fare, visto che i PDF che prepara la scuola (ma non solo) solitamente sono fatti per essere stampati e letti su un foglio di carta formato A4, e sicuramente non sul piccolo schermo di un cellulare.

Non solo la scuola, ma anche qualsiasi tipo di azienda e/o istituzione non ha ancora capito che oggigiorno non si può più impaginare un documento in formato A4 e darlo via come si faceva una volta, perché ormai il supporto fisico più diffuso è il monitor di un cellulare qualsiasi, di cui non si conosce dimensione né risoluzione.

Questo è il tipico problema che avevano i web master e i programmatori web agli albori di internet, quando venivano creati siti web con avvertenze del tipo “ottimizzato per la risoluzione 1024×768 pixel” – non sapendo di quali mezzi disponeva l’utente finale (cioè il visitatore del sito) i siti web erano creati pensando alla dimensione che era più diffusa dei monitor, oppure alla più piccola (se non si voleva tagliare fuori nessuno), oppure venivano create più versioni. Poi arrivò il web ‘responsive’, e la cosa finalmente trovò una soluzione ottimale.

Ecco quindi che arriva in aiuto la funzione Liquid Mode di Acrobat, che dovrete installare ed usare per leggere questi PDF.
Questa cosa aggiunge funzionalità per agevolare la lettura dei documenti su telefono o tablet.

L’intero contenuto del PDF viene principalmente reimpaginato per adattarsi al vostro schermo; in più ci sono alcune funzionalità che permettono di personalizzare la grandezza dei caratteri (font), la loro spaziatura orizzontale (kerning), e anche la spaziatura fra le righe di testo (interlinea).

Vedete pure dalle immagini qui sotto la differenza tra un pdf letto così com’è in origine, e la versione ‘liquida’.

Non possono utilizzare la Modalità Liquida i file di oltre 200 pagine, di oltre 10 MB, scansionati, convertiti da presentazioni o contenenti “layout complessi” come tabelle e grafici, fatture, estratti conto e ricevute, moduli o “formati pagina non standard”.

L’unica vera pecca: per usare Acrobat Reader bisogna per forza registrarsi sul sito Adobe.
Non ho ancora trovato un programma alternativo che abbia questa funzione e non obblighi l’utente a registrarsi.

Per i cosiddetti ‘smanettoni’ che hanno letto fin qua, esiste un sito che offre la possibilità di testare un loro software che converte un file PDF (entro 500kb) in un file html responsive.
L’ho provato personalmente e devo dire che funziona egregiamente.

Quindi restiamo in attesa, da sviluppatori & programmatori, di qualcosa che tappi il buco che ai giorni nostri si è venuto a creare, di un nuovo ‘gusto’ di PDF che sia anche responsive, per adattarsi agli schermi di formati diversi.
Magari un ibrido tra formato EPUB e PDF?

FORZA! DATEVI DA FARE!!

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